Il problema della carenza di autisti di veicoli pesanti sta spingendo l’Unione Europea a ridurre l’età minima per il conseguimento delle patenti di categoria superiore, con l’obiettivo di ampliare la platea di candidati disponibili. Un passo rilevante in questa direzione è stato compiuto a maggio di quest’anno, quando il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione hanno raggiunto un accordo provvisorio.

La possibile nuova normativa UE sulle patenti per camion

La nuova normativa prevede un abbassamento dell’età minima per ottenere una patente professionale: si potrà guidare i camion già a 18 anni (invece che 21) e gli autobus a partire dai 21 anni (anziché 24), purché si abbia conseguito il certificato di idoneità professionale (Cqc). Inoltre, sarà data la possibilità agli Stati membri di autorizzare i diciassettenni alla guida di autocarri o furgoni entro i propri confini nazionali, a condizione che siano accompagnati da un conducente esperto.

Il sistema della guida accompagnata, già utilizzato in alcune realtà nazionali per le patenti di tipo B, viene ora ampliato a livello europeo per includere anche le categorie professionali C, C1 e C1E. Questo permetterà ai giovani aspiranti autisti di acquisire esperienza pratica direttamente sul campo, ma in un contesto supervisionato e controllato. Gli accompagnatori, a loro volta, saranno tenuti a completare una formazione obbligatoria della durata compresa tra sette e quattordici ore.

Per affrontare la carenza di autisti, il testo concordato pone inoltre le basi per una futura semplificazione dei processi di riconoscimento reciproco delle patenti con Paesi extra-UE. Resta però irrisolta la questione delle qualifiche professionali: in assenza di un sistema che consenta il mutuo riconoscimento dei certificati CQC, gli autisti provenienti da Paesi terzi continueranno a incontrare difficoltà nel lavorare nel settore del trasporto europeo.

Decarbonizzazione e digitalizzazione della patente

La riforma affronta anche le necessità legate alla decarbonizzazione: i titolari di patente di categoria B potranno condurre veicoli, sia per il trasporto di passeggeri che di merci, alimentati da fonti alternative e con una massa fino a 4,25 tonnellate. Un aspetto significativo della riforma è rappresentato dalla digitalizzazione della patente di guida. Entro la fine del 2030 verrà introdotta in tutta l’Unione Europea una patente unificata in formato digitale, integrata nel Portafoglio Europeo di Identità Digitale. Tuttavia, i cittadini avranno la possibilità di richiedere una versione fisica del documento. Il nuovo quadro normativo prevede inoltre un periodo di prova obbligatorio per i neopatentati e disposizioni più rigide per il riconoscimento transfrontaliero delle sanzioni e delle revoche.

Le prossime tappe

Il testo ha ricevuto un ampio consenso dalla Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento europeo, dopo l’approvazione formale da parte del Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio. Il voto in plenaria è previsto per l’autunno del 2025, seguito dall’adozione definitiva da parte del Consiglio. Successivamente, gli Stati membri avranno fino a quattro anni di tempo per integrare le nuove normative nei propri ordinamenti nazionali.

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