Due terzi delle navi che, tra novembre e dicembre, ha viaggiato in ritardo; container introvabili, tanto da far scattare fenomeni di bagarinaggio; code infinite per carico e scarico ai terminal. Non sono certo notizie entusiasmanti quelle che arrivano dal mondo del trasporto container. Eppure, nonostante i disagi della clientela, i grandi operatori del settore hanno fatto registrare profitti stellari esattamente come nell’”anno nero” 2020.

Addirittura, la danese Maersk e l’italo svizzera Msc, dai primi due posti del podio mondiale nel trasporto container, possono permettersi di gareggiare a chi può trasportare di più. Secondo il report annuale della società di ricerca Alphaliner, a fine 2021 Msc poteva vantare una capacità di trasporto di 4.284.728 container standard da 20 piedi, distribuita su una flotta di 645 navi, di cui 260 di proprietà. Battuti per 1.888 unità, i danesi di Maersk hanno però una flotta numericamente più ampia (738 navi) e soprattutto con 330 navi in proprietà diretta.

Trasporto container, i grandi operatori iniziano a offrire servizi di logistica integrate completa

I portafogli gonfi di utili delle compagnie di navigazione portacontainer stanno anche avendo un risvolto clamoroso: per evitare i colli di bottiglia innescati da problemi ai terminal di carico e scarico piuttosto che legati alla disponibilità di container o alla capacità di consegna dei container da parte dei terminalisti, i grandi operatori si stanno trasformando in “global carrier” che offrono al cliente una logistica integrata completa, da una fabbrica all’altra del globo.
Come? Con un frenetico gioco di acquisti e incorporazioni.

Aveva aperto le danze nel 2019 il gruppo francese CMA-CGM, terzo al mondo con 2 milioni e rotti di container di capacità, che si è comprato il gigante elvetico della logistica CEVA con 7,2 miliardi di fatturato e 170 uffici nel mondo.

Per parte loro i danesi di Maersk, lo scorso novembre hanno acquisito lo specialista di logistica aerea tedesco Senator Air per 660 milioni di euro e, pochi giorni dopo, hanno annunciato l’acquisto per 3,2 miliardi di euro di LF Logistics, ovvero Li & Fung, uno dei più antichi specialisti cinesi in trasporti per terra e per mare con 223 depositi in tutta l’Asia e una flotta di camion pressoché infinita.

Quanto a Msc, sta cercando di rilevare dal gruppo francese Bolloré la bellezza di 16 terminal container, depositi e concessioni ferroviarie in Africa, tra Costa d’Avorio, Togo, Nigeria e Congo) per un valore di 5,7 miliardi di dollari, in competizione con i francesi di CMA-CGM. La compagnia con sede in un grattacielo di Marsiglia firmato dall’archistar Zaha Adid, nel frattempo, lo scorso 3 novembre ha acquistato per 2,3 miliardi di dollari la statunitense Fenix Marine Services, proprietaria di uno dei tre maggiori terminal container di Los Angeles. Il risiko dei global carrier non conosce soste. 

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