All’interno della cornice di Ecomondo si è svolta giovedì 5 novembre alle 11.00 la quinta (e ultima) puntata del Sustainable Tour 2020 promosso da evenT.

‘La crisi pandemica non ferma la mobilità sostenibile’. È il tema trattato nell’appuntamento che chiude il ciclo di incontri del Sustainable Tour 2020. Era prevista originariamente presso la fiera di Rimini. La quinta tappa, anche questa volta a causa delle limitazioni alle attività fieristiche causa Covid-19, si è svolta in modalità webinar. Se non proprio in fiera, almeno all’interno dell’ambiente virtuale ‘Connect, Talk & Share’, piattaforma allestita da Ecomondo per permettere comunque lo svolgimento (a distanza) di tutti gli appuntamenti previsti dal calendario.

Tanti gli ospiti di questa quinta puntata. Puntata organizzata da evenT, la realtà nata dalla collaborazione tra le riviste Vado e Torno e Trasportare Oggi in Europa. Tra loro:

  • I rappresentanti di IVECO,  Mercedes-Benz Trucks e Scania
  • Sergio Savaresi, docente di “Automation and Control in Vehicles” al Politecnico di Milano
  • Paolo Volta, giornalista e ‘Logistico dell’anno 2019’, volto già noto tra gli utenti della piattaforma

Sustainable Tour 2020, la transizione green è più solida che mai

I direttori delle testate Maurizio Cervetto (a sinistra) e Luca Barassi (a destra), come di consueto, hanno dato il via al dibattito. Prima, hanno presentato gli ospiti. Poi, illustrato il focus dell’incontro. Cioè, quella tanto agognata transizione verso motorizzazioni totalmente sostenibili alla luce, però, degli stravolgimenti pandemici.

Prima di iniziare è stato lo stesso Barassi a sciogliere ogni dubbio. Ecco le sue parole.

«Lo slancio verso la mobilità sostenibile, calderone in cui convergono numerosissimi spunti (dal passaggio ai biocombustibili alla valorizzazione dei motori termici di ultima generazione), è più solida che mai e, anzi, proprio dalle difficoltà dettate dalla situazione in atto ha tratto forse nuova linfa vitale».

Sustainable Tour: il modello energetico dell’UE, tra luci e ombre

Dopo i saluti ai partecipanti del Sustainable Tour di Mauro Delle Fratte, Brand Manager di Italian Exhibition Group (la società che gestisce Ecomondo), accompagnati dai buoni auspici per un ritorno alla normalità il più veloce possibile, con un eventuale appuntamento in presenza, magari già nel 2021, ha preso la parola Paolo Volta che ha subito fatto il punto sullo stato attuale e sugli obiettivi UE per portare alla neutralità climatica nel 2050.

Sforzo immane che richiederà la trasformazione dell’attuale modello energetico UE, responsabile del 75% delle emissioni di gas serra. Modello che vede l’isolamento dei vari settori (trasporti, industria, gas, edilizia), con pianificazioni e catena di valore energetica propri, solo da poco in grado di dialogare timidamente tra loro.

Senza contare la crescente dipendenza energetica dagli stati extra-UE. Occorre dunque pianificare le strategie di tutto il sistema nel suo complesso. E i tre pilastri su cui l’Unione Europea sta puntando sono:

  • l’efficienza dei processi
  • l’utilizzo di energia elettrica più pulita
  • l’adozione di carburanti sempre più sostenibili. Come, ad esempio, l’idrogeno.

Che percezione abbiamo della mobilità elettrica?

Durante il Sustainable Tour, dal canto suo, Sergio Savaresi, dati alla mano – grazie all’analisi effettuata sugli spostamenti di più di centomila veicoli – ha puntato i riflettori sull’errata percezione che si ha in merito alla mobilità elettrica.

Quasi il 50% dei veicoli analizzati infatti non effettua mai un tragitto giornaliero superiore ai 300 km. Quindi, entro un range di autonomia che i veicoli Bev più performanti sono in grado di offrire. Ne consegue che sono già compatibili col motore elettrico, senza però avere bisogno di un’infrastruttura pubblica. Basta infatti ricaricarli tramite prese casalinghe. Tolti pochi giorni all’anno di utilizzo si sale poi al 90%.

A questo punto, illustrati i grafici di break-even dei veicoli elettrici, in cui sono stati messi a confronto tempo e chilometraggi, Savaresi ha parlato dei benefici e degli svantaggi di investimenti che puntano sulle infrastrutture di ricarica, la cui energia è ancora forse troppo costosa per un utilizzo continuativo.

Ma il vero “big bang” tra i vari trend della mobilità sostenibile per Savaresi si avrà con l’automazione della guida.

Raggiungendo lo step rappresentato dai cosiddetti Robo-taxi, automobili servitizzate in grado di racchiudere il tanto ricercato concetto di integrazione. Traslato tutto ciò nel mondo del veicolo industriale, il futuro porterà l’idrogeno sulle lunghe tratte, sempreché le batterie non facciano un salto di qualità tale da rendere non economico l’H2, l’elettrico in parte autonomo per la distribuzione urbana e i droni insieme ai veicoli elettrici.

La strategia IVECO e il ruolo primario dei biocombustibili

Scenario ripreso poi anche da Mihai Daderlat (IVECO) che, partendo dal presupposto che non sia possibile prescindere da nessuna delle tecnologie attualmente presenti sul mercato tra cui i motori Euro 6D, ha poi ribadito l’importanza dello slancio futuribile del trasporto, un processo che sta avvenendo, anche per la Casa di Torino, all’insegna delle motorizzazioni più disparate. Dall’LNG, all’ibrido e al full-electric senza dimenticare l’idrogeno, carburante su cui IVECO sta co-sviluppando una motrice stradale, il Nikola Tre, insieme all’omonima azienda americana. Veicolo che, se tutto andrà secondo i piani, vedrà la luce per i primi test alla fine del 2021.

Daderlat ha poi ribadito l’importanza che i bio combustibili rivestiranno nella transizione energetica: già oggi il 40% del parco circolante a gas potrà beneficiare del tanto agognato impatto zero proprio grazie al bio-LNG. In quest’ottica ha rappresentato sicuramente un momento importante, quasi storico, il primo rifornimento di un veicolo a metano tramite bio-LNG, effettuato con la partecipazione di IVECO a Rimini, poche ore dopo il webinar. Insomma, uno sviluppo, quello della mobilità sostenibile in seno al settore dei trasporti, che secondo Daderlat appare veramente inarrestabile.

La roadmap di Mercedes Trucks, tra elettrico e idrogeno

Per Domenico Andreoli quella della mobilità sostenibile è una mission imprescindibile, al centro degli sforzi di Mercedes-Benz Trucks e del Gruppo di cui fa parte, Daimler. Come è ben rappresentato, d’altronde, dalla roadmap che l’azienda ha illustrato a settembre in quel di Berlino, alla presenza del ministro dei Trasporti tedesco, Andreas Scheuer, fautore anch’esso di un pacchetto di riforme volte a favorire le trazioni alternative.

Un percorso lungo, che durerà per tutto il prossimo decennio, e che vede tre protagonisti: l’eActros a batterie, già presente e in fase di test per la distribuzione urbana pesante, in produzione dal 2021 e con un’autonomia di 200 km; l’eActros LongHaul, per i viaggi a lungo raggio pianificabili, sempre a batterie e in grado di percorrere fino a 500 km (sarà disponibile dal 2024); e infine il GenH2 Truck, camion a idrogeno dal design futuristico per applicazioni flessibili a lungo raggio, con un’autonomia che dovrebbe attestarsi sui 1000 km. Un progetto, quest’ultimo, ancora in là a venire: sarà prodotto infatti solamente dopo il 2025.Secondo Andreoli, la roadmap di Mercedes-Benz Trucks verso la neutralità delle emissioni entro il 2050, oltre alle motorizzazioni precedentemente illustrate, si baserà anche sui concetti di connettività totale e di automazione delle flotte.

Sustainable Tour: tradizione e innovazione, la filosofia di Scania

Futuro è la parola che ricorre più spesso nell’intervento di Giancarlo Perlini e sintetizza perfettamente la visione di Scania per quanto riguarda la mobilità sostenibile. Una serie di progetti e di annunci che hanno visto il Grifone in prima linea quest’anno nel proporre soluzioni alternative, in linea con una filosofia che guarda sia al medio che al lungo periodo. Visione che per Scania dovrebbe portare, rispetto al 2015, a una cospicua riduzione di emissioni di CO2 sia indirette (-20%) che dirette (-50%), e che è stata anche premiata con la certificazione “Science Based Targets”.

Gli obiettivi saranno portati avanti sia grazie all’arrivo dei nuovi veicoli da distribuzione elettrici e plug-in hybrid (serie L e P) con l’apposita rete di distribuzione energetica, parte della più ampia strategia Bev del Grifone, sia con le migliorie apportate al leggendario V8 Diesel, che ha beneficiato di consumi migliori fino al 6% (quindi con un minore impatto ambientale), grazie anche al nuovo cambio robotizzato Opticruise – leggasi cambiate più fluide e maggiore capacità frenante – combinato alla catena cinematica totalmente riprogettata. Una serie di investimenti premiati recentemente dall’emissione di Green Bond, ovvero le obbligazioni verdi con cui il Grifone andrà a rimpolpare la nutrita somma che già dedica in Ricerca & Sviluppo (più di 700 milioni all’anno), anche per la mobilità sostenibile.

La quinta tappa sul rapporto tra crisi pandemica e sostenibilità ha quindi chiuso il cerchio degli incontri previsti quest’anno, all’insegna di innovazione e sostenibilità. Appuntamento dunque al prossimo anno per l’edizione 2021 del Sustainable Tour, che sarà ancora più densa di novità e di spunti, sperando, finalmente, di realizzarlo in presenza.

Sono intervenuti:

Mauro Delle Fratte, Brand Manager di Italian Exhibition Group

Sergio Savaresi, docente di “Automation and Control in Vehicles” al Politecnico di Milano

Mihai Daderlat, Italy Market Business Director di IVECO

Domenico Andreoli, Head of Marketing & Pr di Mercedes-Benz Trucks Italia

Giancarlo Perlini, Head of Marketing  ommunication di Italscania

Luca Barassi, direttore Trasportare Oggi

Maurizio Cervetto, direttore Vado e Torno

Paolo Volta, coordinatore didattico evenT e ‘Logistico dell’anno 2019’

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