Si è svolta martedì 28 ottobre alle 14.30 la quarta puntata, ancora in webinar, del Sustainable Tour 2020 promosso da evenT. ‘Cibo e logistica. Economia circolare e sostenibilità nella filiera logistica alimentare’.

È il tema trattato nel corso dell’evento. Originariamente in programma presso l’Interporto di Bologna, è approdato di nuovo sulla piattaforma digitale a causa del DPCM del 24 ottobre.

La tavola rotonda virtuale del tour è organizzato da evenT, la realtà nata dalla collaborazione tra le riviste Vado e Torno e Trasportare Oggi in Europa. Questa, ha ospitato gli interventi di alcuni tra i più importanti protagonisti del settore. Dai produttori di trucks (IVECO, Scania e Mercedes) alle associazioni di categoria (FIAP) passando per i players direttamente coinvolti nella filiera agroalimentare (Barilla).

Sustainable Tour

Sustainable Tour 2020, quando il trasporto alimentare si fa green

Luca Barassi e Maurizio Cervetto, i direttori delle testate, hanno aperto le danze illustrando il ricco programma dell’evento, strutturato in tre filoni principali:

  • Le varie declinazioni del termine ‘sostenibilità’ all’interno della filiera logistico alimentare
  • Il collegamento tra produttore e consumatore, ovvero il funzionamento della distribuzione del cibo
  • Il ruolo della digitalizzazione e della connettività in questo specifico settore.

Paolo Volta, giornalista e ‘Logistico dell’anno 2019’, prima di introdurre l’argomento ha comunque voluto sottolineare la difficoltà che l’Italia e tutto il mondo dei trasporti stanno vivendo. A causa degli effetti del Covid-19, si prevede infatti che la situazione non tornerà alla normalità prima del biennio 2023-2025.

Volta ha poi puntato i riflettori sugli sprechi alimentari, anche quelli che derivano da una scorretta organizzazione della supply chain logistica. Ogni anno vanno in fumo più di 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, ovvero un terzo della produzione mondiale. Questo, a causa del cosiddetto ‘food loss’, a monte del processo produttivo quindi prima della vendita. Inoltre, anche per il ‘food waste’, il processo di spreco che riguarda la distribuzione e il consumatore finale.

Lo spreco alimentare, inoltre, produce emissioni di gas serra per un equivalente di 3,3 miliardi di CO2 (se fosse uno stato a sé stante sarebbe il terzo produttore di agenti inquinanti al mondo!). Insomma, una perdita immensa e onerosa. Perdita resa ancora più grave dalla mancata trasformazione di queste biomasse in energia sostenibile. Come, per esempio, quella rappresentata dal bio-lng, carburante utilizzabile dai veicoli dotati di motore a gas.

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La connettività, tra bio-fuels e motori Euro VI D

Domenico Andreoli (Mercedes-Benz Trucks Italia), in un’ottica di ottimizzazione dei processi, che sappiano dunque anche ridurre gli sprechi, ha poi sottolineato l’importanza della connettività. Connettività che, oggi più che mai, è centrale per garantire l’efficienza necessaria al trasporto su gomma.

Che contribuisca ad aumentare la sicurezza stradale e a garantire meno rischi per il conducente. Questo, con consegne più precise e sicure, anche grazie alla ricognizione predittiva dei guasti che potrebbero andare ad interrompere la supply chain.

Importante anche il ruolo che svolgeranno in futuro i camion elettrici e a idrogeno.

Andreoli non ha mancato di ribadire che comunque oggi, per ragionare in un’ottica di transizione del parco veicoli circolante, occorre prima di tutto non sottovalutare l’importanza che i mezzi a motore termico Euro VI D ancora svolgono.

Dal canto suo Daniel Dusatti (Italscania) ha ribadito che parlare e attuare la sostenibilità in termini concreti è il punto di svolta di tutta la filiera dei trasporti, anche di quella agroalimentare. Si parla di un settore in cui l’attenzione per i processi green, a dispetto di altri comparti, è massima. E a dimostrarlo, almeno per Scania è arrivato il riconoscimento ‘Science Based Targets’. Riconoscimento per l’impegno sulla riduzione delle emissioni del 50% entro il 2025.

Sfida che la Casa svedese affronterà con la nuova gamma di veicoli a metano, ibridi ed elettrici annunciati di recente e che, grazie all’utilizzo di carburanti bio-fuel prodotti grazie al riutilizzo delle biomasse, andranno a ridurre l’impatto dello spreco alimentare. Uno slancio sostenuto anche dai veicoli diesel, anch’essi compatibili con i biocarburanti.

Al Sustainable Tour una filosofia all’insegna di digitalizzazione e decarbonizzazione

Una tematica, quella dei carburanti alternativi, cara anche a Massimo Santori (CNH Industrial) che ha colto l’occasione per rilanciare le due parole chiave della filosofia del brand, già presentate in altre occasioni: digitalizzazione, con l’accorciamento dei processi grazie a sistemi sempre più aggiornati, e decarbonizzazione. Due processi che Iveco, da leader di mercato in questa categoria, intende portare avanti attraverso i suoi mezzi con questa tipologia di motorizzazione. Ovvero l’S-Way NP e il Daily a metano. Sartori ha poi gettato lo sguardo sulla situazione degli impianti di rifornimento, snodo cruciale affinché questo particolare tipo di alimentazioni diventi sempre più presente nelle flotte delle società di trasporto.

‘Good for you, good for the planet’, le iniziative di Barilla per ridurre gli sprechi

Gianluigi Mason (Barilla) è poi tornato sull’annosa questione degli sprechi alimentari, comparandoli alla quantità di persone che soffrono di malnutrizione. Nel mondo ci sono infatti 800 milioni di persone denutrite o che soffrono la fame e più di un miliardo sovrappeso o obese. Una disparità resa ancora più sconcertante da un altro dato: la quantità di produzione alimentare globale che finisce nella spazzatura, più di un terzo, basterebbe a soddisfare per quattro volte i fabbisogni degli 800 milioni di individui malnutriti. Barilla sta portando avanti una vera e propria guerra allo spreco, grazie non solo all’impiego di fonti sostenibili e di processi logistici che riducono i viaggi a vuoto, ma anche con l’ottimizzazione dei meccanismi di filiera. ‘Good for you, good for the planet’ è il suo motto. Ma l’obiettivo più pressante è capire le intenzioni di consumo del futuro e da lì lavorare per essere più decisivi nella riduzione degli sprechi.

Formazione, una necessità impellente

Al Sustainable Tour Silvio Faggi (FIAP), voce dei trasportatori, ha rimarcato che per ragionare in un’ottica di riduzione degli sprechi, occorre prima di tutto formare con più attenzione il personale che guida i mezzi del comparto alimentare, un settore non meno “pericoloso” rispetto all’ADR. L’autista più consapevole sulla movimentazione del cibo, infatti, può incidere sulla sanità e sulla salubrità dei prodotti che consegna e, di conseguenza, sulla società intera. Lo sforzo economico richiesto alle aziende, ha evidenziato Faggi, non è ancora adeguatamente ricompensato. Non sono mancati poi i dovuti approfondimenti sulle tipologie di veicoli che possono accedere agli incentivi sugli investimenti elargiti dal Mit, croce e delizia di tutto il settore, che andrebbero meglio calibrati per accelerare il rinnovo del parco.

L’ultima tappa del Sustainable Tour, serie di appuntamenti tematici inerenti l’evoluzione della logistica e del trasporto merci in ottica sostenibile, avrà luogo sempre online, sulla piattaforma digitale di Ecomondo, kermesse sulle green technologies che doveva svolgersi in presenza in quel di Rimini ma che, causa restrizioni dovute al Covid, ha visto migrare  sul Web tutti gli appuntamenti fieristici.

Sono intervenuti:

Domenico Andreoli, Direttore Marketing Mercedes-Benz Trucks Italia

Daniel Dusatti, Direttore commerciale Italscania

Silvio Faggi, Segretario FIAP

Gianluigi Mason, Direttore Logistica Italia Barilla

Massimo Sartori, Responsabile Relazioni Istituzionali CNH Industrial

Luca Barassi, direttore Trasportare Oggi

Maurizio Cervetto, direttore Vado e Torno

Paolo Volta, coordinatore didattico evenT

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