Sustainable Tour 2019

Si chiude a Ecomondo il Sustainable Tour 2019. Al mattino del secondo giorno del Green technology expo, nella Hall sud del Salone di Rimini. Terza tappa dopo quelle del 22 febbraio al Transpotec di Verona e del 12 aprile al Talent Garden di Milano. Stavolta, dopo aver acceso i riflettori sui costi e sulla sfida dell’ultimo miglio nella smart city, con una formula a dibattito divisa in tre sezioni, si farà il punto sul trasporto merci su strada che, pur caratterizzato da bassi margini di guadagno, è alla vigilia di un vero e proprio processo di trasformazione nell’ottica della sostenibilità.

Le scelte di oggi per la mobilità del 2050

Si rende necessario che mercato europeo e politica intervengano subito, visti i tempi lunghi necessari alle infrastrutture per essere progettate, costruite ed equipaggiate. Deve essere chiaro a tutti che le scelte effettuate oggi determineranno già la natura e la qualità della mobilità nel 2050. Serve dunque che l’Unione europea sia davvero tale e i governi decidano di muoversi non più a livello singolo, ma europeo, per pilotare i cambiamenti necessari nel settore dei trasporti.

Dimensioni e efficienza della rete infrastrutturale sono determinanti per la competitività dell’Italia e dell’Europa. Mentre uno dei cambiamenti più rilevanti indotti dalla globalizzazione riguarda la diversa collocazione geografica della produzione industriale modellata non più sulle necessità produttive ma su quelle distributive. Le diverse esigenze dei due momenti, produzione e distribuzione, vengono ricomposte attraverso l’intervento della logistica. In questo modello, i prodotti sono di fatto ‘arricchiti dalla logistica’ che gioca un ruolo rilevante già in fase di produzione.

È dunque necessario che il territorio sia programmato, pianificato, infrastrutturato e integrato nelle reti internazionali. Perché un’area diventi attraente, deve inserirsi all’interno di reti di sviluppo e essere arricchita da infrastrutture digitali. Che ricoprono un ruolo vitale. Dal punto di vista strategico, sono equivalenti alle strade, ai porti e alle risorse produttive e rappresentano l’ossatura portante del sistema di servizi. Quindi, devono essere affidabili, sicure e economicamente sostenibili.

Una molteplicità di scelte tecnologiche

Nella visione europea della dotazione infrastrutturale e degli investimenti, i corridoi interconnessi devono garantire il collegamento fra capitali, porti, aeroporti, valichi di frontiera, centri economici. Vanno completati i collegamenti mancanti. E ci si gioverà anche dei sistemi di mobilità intelligente quali Sesar (sistema di gestione del traffico aereo), Ertms (ferroviario), Safe sea net (navale), Ris (fluviale), Sti (sistemi di trasporto intelligenti) e delle tecnologie per semplificare le procedure amministrative, tracciare le merci, ottimizzare i flussi e gestire il traffico multimodale.

Uscire dal petrolio non sarà fattibile affidandosi a un’ unica soluzione: il nuovo concetto di mobilità si svilupperà su un insieme di tecnologie e di comportamenti ecologici. Dunque, nuovi motori, nuovi carburanti ma anche un uso più efficace della rete di informazione e comunicazione. Alla luce della ineludibile esigenza di rispettare l’ambiente, conservandone le risorse e limitando il più possibile i rifiuti, è necessario riprogettare i trasferimenti delle merci riducendo l’impatto ambientale di ogni fase industriale, dalla produzione alla distribuzione, dall’uso allo smaltimento.

Il trasporto è chiamato oggi a rispondere in maniera definitiva ai problemi connessi con la distribuzione delle merci che i cittadini cominciano a non sopportare più. È fondamentale riuscire a realizzare una supply chain capace di comprendere anche la compatibilità ambientale e diventare più rispettosa della qualità della vita. Perché come ha chiarito Amartya Sen, ciò che va posto al centro non è più la quantità, ma la qualità; lo sviluppo economico quindi non può ridursi a un aumento del reddito ma deve portare a un miglioramento della qualità della vita.

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