Si chiamerà Tcd, ‘Tarif de congestion’ (Tariffa di congestione), la tassa sul traffico che le principali città francesi si preparano a imporre nel corso del 2019. Quindici anni dopo la nascita della ‘Congestion charge’ di Londra, dodici anni dopo la ‘Trängselskatt’ di Stoccolma e sette dopo la nascita dell’Area C a Milano, il ministero dell’Ambiente di Parigi ha rispolverato la norma del 2007 sui ‘Peage urbain’, mai entrata in vigore. Regolamento ‘per la tutela dell’ ambiente’ che all’articolo 22 prevedeva la possibilità per le città con più di 100 mila abitanti di imporre appunto la Tdc.

Tarif de congestion

Due i pilastri della futura tassa. Uno positivo, il divieto di imporre barriere fisiche. Niente caselli o cancelli, quindi, ma solo sistemi di tele-rilevazione con pagamento differito nelle 24 ore. L’altra meno pratica, come dimostra la giungla italiana delle ZTL: ogni città farà da sé in termini di tariffe, orari, esenzioni e perimetro di applicazione della Tdc. Così, se a Parigi si ipotizza di rendere a pagamento la circolazione all’interno dell’anello dei cosiddetti ‘boulevard dei marescialli’, invece a Marsiglia pare che l’obiettivo sia di decongestionare soltanto l’area del Vieux-Port.

‘Tarif de congestion’ salata per i camion?

Unica buona notizia, il vincolo tariffario imposto dal governo centrale: le norme in corso di approvazione prevedono un tetto massimo per la Tdc di 5 euro al giorno per Parigi, Lione e Marsiglia; 2,50 euro nelle altre città con più di 100 mila abitanti.

Codicillo anti camion: le municipalità avranno facoltà di moltiplicare fino a quattro volte il ticket della Tdc in presenza dei mezzi più inquinanti. Il che, per le tre principali metropoli, vorrebbe dire 20 euro. Non poco, ma sempre meno di un decimo delle 200 sterline (227 euro) che i veicoli oltre le 3,5 ton pagano oggi per la ‘Congestion charge’ a Londra.

Tarif de congestion

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