Sembra il copione di uno sceneggiato televisivo, peccato che sia la (triste) realtà a cui questi giorni così complicati ci hanno ormai abituato. Nemmeno qualche ora fa Conftrasporto aveva lanciato l’allarme sugli scioperi che avrebbero potuto interessare, su base autonoma e non condivisa, il settore dei trasporti, nei vari livelli di rappresentanza. Nonostante l’appello delle associazioni di categoria alla responsabilità, l’incubo sembra essersi avverato: Trasportounito, l’Asssociazione Nazionale Trasportatori Professionisti, in una nota rilasciata agli associati ha annunciato azioni di protesta su tutto il territorio nazionale . Per comprendere la decisione di Trasportounito va ripreso quanto scritto nello statuto dell’associazione che, va ricordato, “è una organizzazione autonoma cioè distante da schieramenti e condizionamenti partitici e confederali”.

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Sciopero nazionale, a rischio gli approvvigionamenti in piena emergenza coronavirus

Durissime le parole di Trasportounito nei confronti del Governo: “Abbiamo dato tutto per affrontare l’emergenza, ma ora, senza risposte adeguate dal governo, è tempo di agire – esordisce Maurizio Longo, segretario nazionale di Trasportounito. “L’Autotrasporto italiano non regge più e scende in campo non più per garantire i servizi essenziali per l’emergenza Covid-19, come accaduto con abnegazione in queste settimane, ma per protestare sulle strade contro un governo “che parla, ma non agisce” e quindi contro le sempre più pesanti e ormai insopportabili inadempienze nei confronti della categoria.

“La decisione è stata assunta: e già a partire dalla prossima settimana verranno avviate su tutto il territorio nazionale azioni di protesta in escalation”. In questo momento è ancora difficile capire l’entità e la quantità di adesioni che la serrata graduale dell’autotrasporto avrà all’interno del settore. Ma il rischio di un blocco totale degli approvvigionamenti deve essere evitato ad ogni costo: la tenuta sociale del Paese, già messa a dura prova dal lockdown prolungato per arginare i contagi, potrebbe realmente sfaldarsi.

I dubbi sul “Decreto Liquidità”: lungaggini e burocrazia

“L’unica risposta del governo – afferma Longo – è un decreto liquidità che non solo è lettera morta, ma è un vero e proprio gioco delle tre carte, in un quadro economico e normativo in cui le task force servono solo a mascherare le responsabilità politiche e l’incapacità di attuare misure pratiche di ogni dicastero”.

“Le imprese di trasporto non reggono più, non hanno più liquidità e non ci stanno – sottolinea Longo – a recitare il ruolo di eroi di serie B, da dimenticare alla svelta: o si dà attuazione pratica a strumenti seri e concreti, anche quelli a costo zero, nonché a quelli indispensabili per garantire liquidità alle imprese delle quali si è riconosciuto e talora esaltato ipocritamente il ruolo strategico nel momento di difficoltà del Paese, oppure si dovranno subire le forti manifestazioni di dissenso”.

E ciò significa dare il via alla protesta a partire da Roma fino a quei confini “attraverso i quali – conclude il segretario di Trasportounito – si autorizza il transito agli untori del nostro mercato e della nostra economia”.

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