Le ripercussioni dello sciopero generale del 28 novembre sulla logistica in Italia
Il prossimo 28 novembre è previsto uno sciopero generale che coinvolgerà praticamente tutte le attività lavorative in Italia, in quanto indetto da un gran numero di sigle: Cub, Usb, Cobas, Adl-Cobas, Clap, Sial-Cobas, Sgb, Si-Cobas, Flai Trasporti e Servizi, Fisi, Usi e Usi-Cit, con ulteriori possibili adesioni.
Si riparla di sciopero nel settore della logistica in Italia. Stavolta non in modo ‘diretto’, ma in modo, per così dire ‘indiretto’. Il prossimo 28 novembre è previsto uno sciopero generale che coinvolgerà praticamente tutte le attività lavorative in Italia, in quanto indetto da un gran numero di sigle: Cub, Usb, Cobas, Adl-Cobas, Clap, Sial-Cobas, Sgb, Si-Cobas, Flai Trasporti e Servizi, Fisi, Usi e Usi-Cit, con ulteriori possibili adesioni. Si rivendicano l’aumento dei salari, l’introduzione di un salario minimo da 12 euro lordi l’ora e si chiedono maggiori investimenti pubblici nei servizi.
Sciopero generale, le ripercussioni nella logistica italiana
Anche nella logistica, diverse sigle sindacali hanno già annunciato che parteciperanno all’agitazione prevista in concomitanza con una delle tappe fondamentali verso l’approvazione della Legge di Bilancio del prossimo anno. Ritardi e disagi sono previsti nei centri di distribuzione e di smistamento, ma anche negli scali portuali. Sono previste code anche ai caselli autostradali, con parte del personale che incrocerà le braccia dalle 22 del 27 novembre alla stessa ora del giorno dopo.
Disagi, infine, anche per il trasporto merci via treno o aereo, con il personale appartenente alle sigle sindacali aderenti che dovrebbe fermarsi per 24 ore tra la sera del 27 e quella del 28 novembre.