Revisione camion – Dalla pensione è passato direttamente alla misura cautelare in quanto indagato il direttore della Motorizzazione di Bergamo. Pochi giorni prima di terminare il proprio ciclo lavorativo ha infatti ricevuto la visita dei Carabinieri di Breno (Brescia), che gli hanno notificato un’ordinanza di applicazione di misura cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Brescia su richiesta del Pm, Ambrogio Cassiani.

Revisione camion

L’accusa, e la conseuente indagine dei Carabinieri, è di aver attestato falsamente l’effettuazione delle revisioni per centinaia di veicoli, tra i quali un gran numero di camion, senza compiere gli accertamenti tecnici previsti dalla legge. Accusa estesa ad altre sette persone. Funzionari che, a loro volta, sono quindi stati sottoposti alla misura interdittiva della sospensione dal pubblico ufficio per una durata variabile, a seconda delle responsabilità, cha va dai due agli otto mesi.

Revisione camion, certificati senza prove

Sembra che il controllo dei mezzi si limitasse a un’indagine sommaria sull’impianto frenante e che, in alcuni casi, fosse soltanto di tipo visivo. Mentre venivano omesse le prove relative a gas di scarico, rumorosità e luci. Ma, quel che è peggio, pare che in alcuni casi i mezzi da revisionare non siano mai neppure transitati all’interno della Motorizzazione, nonostante abbiano ricevuto il loro bel certificato di revisione superata a pieni voti.

Revisione camion, irregolari 300 veicoli

Complessivamente, è stata riscontrata l’irregolarità delle revisioni per circa 300 veicoli e, nella quasi totalità, si tratta di mezzi pesanti. E il tutto avveniva guarda caso negli stessi giorni in cui il ministero dei Trasporti rassicurava le associazioni degli autotrasportatori circa l’intenzione di assumere 300 ingegneri per colmare i vuoti di organico delle motorizzazioni. Misura resasi necessaria per ovviare ai ritardi non più tollerabili proprio nelle revisioni dei veicoli industriali, endemici in tutto il Paese e che penalizzano non poco le aziende.

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