Ponte sullo Stretto, Uggè contro la CGIL: “Autolesionista chiedere all’Europa di fermare tutto”
«Rimango senza parole nel leggere che si invochi l’intervento dell’Unione Europea per bloccare l’avvio dei lavori del Ponte sullo Stretto di Messina. È un atto autolesionista, frutto di un’ideologia ambientalista fuori da ogni logica razionale», dice Uggè, che sostiene l'azione del governo e la posizione favorevole delle aziende aderenti a Fai-Conftrasporto nei confronti dell'infrastruttura destinata a collegare Sicilia e Calabria.

La questione del ponte sullo Stretto di Messina torna prepotentemente in auge (a dire il vero, succede a cadenza periodica da ormai un po’ di tempo) e anche il mondo dell’autotrasporto si esprime con forza in proposito. A farlo stavolta è Paolo Uggè, presidente di FAI-Conftrasporto, scagliandosi contro la richiesta della CGIL di invocare l’intervento dell’Unione europea per fermare il progetto di costruzione del ponte.
Uggè sulla questione del ponte sullo Stretto di Messina
«Rimango senza parole nel leggere che si invochi l’intervento dell’Unione Europea per bloccare l’avvio dei lavori del Ponte sullo Stretto di Messina. È un atto autolesionista, frutto di un’ideologia ambientalista fuori da ogni logica razionale», dice Uggè. «Chiedere l’intervento della Commissione europea è ancora più assurdo se si considera che è stata proprio l’Europa, con i commissari Van Miert e poi Loyola de Palacio, a immaginare e promuovere il progetto del Ponte. Parliamo dunque di un’opera sostenuta dalle stesse istituzioni che oggi si vorrebbero coinvolgere per fermarla. È evidente che si tratta di una battaglia tutta politica, e non tecnica».
Le parole di Uggè confermano la vicinanza dell’associazione all’azione del governo e dell’attuale ministro dei Trasporti. «Il mondo dell’autotrasporto che FAI-Conftrasporto rappresenta è convintamente a sostegno del Ponte e del Ministro Salvini. Siamo pronti ad affiancarlo nel confronto con le istituzioni europee per dimostrare quanto quest’opera possa essere strategica per l’Italia e per l’intero sistema logistico europeo».
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