L’Osservatorio Continental sui macro-trend nel settore dei veicoli pesanti, pubblicato ogni anno (qui quello del 2022 sui dati 2021) evidenzia come sia tornato, lo scorso anno, quasi ai livelli pre-Covid il traffico in autostrada per quanto riguarda il trasporto merci e il trasporto persone. Dall’altro lato, mentre calano complessivamente le immatricolazioni rispetto all’anno precedente (parliamo, è bene ricordarlo, sia di camion, sia di autobus) si registra per l’ennesima volta la questione dell’anzianità del parco circolante e la nettissima preponderanza del gasolio sulle altre alimentazioni.

Ma andiamo con ordine. Nel 2022, il traffico in autostrada ha evidenziato un andamento della mobilità in crescita rispetto ai valori del 2021, con aumenti significativi sia per i veicoli leggeri (+13,6%), sia – anche se con un incremento più moderato – per i veicoli pesanti (+2,6%). Dati che, messi a confronto con il 2019, l’ultimo anno pre Covid, mostrano un’evoluzione del traffico ormai sostanzialmente assimilabile ai livelli antecedenti alla pandemia, sebbene non siano ancora stati raggiunti i massimi registrati in quel periodo.

Immatricolazioni e parco circolante secondo l’Osservatorio Continental

Le immatricolazioni dei mezzi pesanti per il trasporto merci nel 2022 hanno registrato un calo del 6,4% rispetto al 2021 con solo 21.524 nuovi mezzi. Il dato italiano è in controtendenza rispetto alla crescita media dei Paesi Ue, dove le immatricolazioni sono aumentate del 6,5% rispetto al 2021.

Per quanto riguarda l’alimentazione dei veicoli, il gasolio rimane nettamente preponderante (90,8% in leggero calo rispetto al 91,3% del 2021) seguito da benzina e metano (che rimangono stabili a 4,6% e 2,2%). Per quanto riguarda le alimentazioni cosiddette alternative, elettrici e ibridi danno timidi segnali di avanzamento passando dallo 0,3% allo 0,8% del totale.

A livello di parco circolante, tra i diesel, prevalgono a livello nazionale gli Euro 5 ed Euro 6 che, insieme, raggiungono il 37,4% del totale. Una percentuale che supera la quota delle categorie più vecchie, dalla 0 alla 2, che coprono il 30,6% del parco (in lieve diminuzione rispetto al 31,8% del 2021). Ancora, purtroppo, diffusi i veicoli Euro 0, con un 14,5% del totale. Parlando di età dei veicoli circolanti attualmente sulle strade, quelli che hanno tra 0 e 10 anni arrivano complessivamente al 33,9%, anche se risulta ancora basso il dato relativo agli autocarri nuovi, da 0 a 1 anno (3,6% del parco circolante, dato in calo di 0,4 punti percentuali rispetto al 2021). Netta preponderanza di mezzi tra i 20 e i 30 anni (18,6%), seguita dalla fascia 15-20 anni che segna il 16,7%.

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