riposo settimanale in cabina

Una sanzione pecuniaria che va da un minimo di 425 euro a un massimo di 1.701 euro. È quanto rischiano gli autotrasportatori che effettuano il riposo settimanale regolare in cabina di 45 ore. Lo prevede una circolare del Ministero dell’Interno del 30 aprile scorso, che va a colmare la lacuna creatasi a seguito della sentenza della Corte di Giustizia europea del 20 dicembre 2017.

La sentenza aveva sancito che il Regolamento comunitario sui tempi di guida, pausa e riposo vieta di svolgere il riposo settimanale regolare all’interno del camion, mentre consente di effettuarlo nel caso di riposi quotidiani e di riposo settimanale corto.

Riposo settimanale in cabina, tante ancora le perplessità

Previsto anche il ritiro dei documenti di guida e l’intimazione a non riprendere il viaggio fino al completamento corretto del riposo settimanale. La circolare del Ministero precisa che la violazione può essere accertata solamente nel momento in cui viene commessa, mentre in altri Paesi europei il divieto può essere sanzionato anche senza flagranza.

Nel mondo delle associazioni di categoria non tutti hanno preso bene la novità: «Ancora una volta si manifesta, a danno delle imprese di autotrasporto italiane, non solo la negligenza di un sistema normativo, sui tempi di guida e di riposo, sempre meno comprensibile ma, soprattutto, il mancato senso di ragionevolezza sui tempi, le modalità e le circostanze legislative (come la circolare interpretativa) che innescano immediatamente, o quasi, pesantissime sanzioni a carico delle aziende, moltissime delle quali, non sono ancora organizzate all’osservanza di tale nuova interpretazione» dice il segretario di Trasportounito Maurizio Longo.

riposo settimanale in cabina

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