Mercoledì 13 luglio Logista Italia, in collaborazione con The European House – Ambrosetti, ha organizzato un workshop a Roma per parlare di logistica e sviluppo sostenibile. Non a caso, il titolo dell’evento, a cui hanno partecipato aziende di logistica, trasporti e rappresentanti delle istituzioni, era “La logistica e la sfida della sostenibilità”.

Logista, Iberdrola, Vailog e Volta Trucks hanno portato sul tavolo obiettivi e strategie spiegando come per far fronte all’emergenza climatica sia necessario intraprendere un percorso fatto di azioni concrete. “La molteplicità di soluzioni tecnologiche ancora non consolidate rende particolarmente complessa la pianificazione degli investimenti in particolare per i mezzi di trasporto”, ha detto il vicepresidente di Logista Italia Federico Rella. “A ciò si aggiunge la dotazione non ancora omogenea delle infrastrutture di ricarica e rifornimento sull’intero territorio. Come Logista vogliamo essere parte attiva della società e lasciare il segno. La riduzione delle emissioni di C02 del 30% entro il 2030, l’utilizzo di elettricità prodotta da fonti rinnovabili in tutte le nostre strutture e le numerose certificazioni ambientali ottenute, non sono che dei piccoli passi di un lungo percorso volto alla costruzione di un futuro sostenibile”.

logista workshop

I rappresentanti istituzionali invitati da Logista

“La logistica è il cuore, la locomotiva, di un intero sistema di scambi che attraversa ogni settore della produzione, del consumo, dei rapporti commerciali interni ed esteri. Le intenzioni sono chiare, come anche gli obiettivi: essere leader mondiali in ambito green, in tutti i suoi contesti, nella ricerca, nella tecnologia, nella produzione, nel trasporto. Ma per farlo c’è bisogno di sostegno, di programmazione, di creare un ecosistema adeguato”, ha detto l’onorevole Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento Europeo, intervenuta al workshop.

L’onorevole Alessandro Morelli, numero due del MIMS (qui la sua partecipazione alla seconda tappa del Sustainable Tour 2022), ha messo l’accento sulla diversità dei tempi necessari ai vari settori produttivi per la transizione ecologica, giudicando sbagliato imporre decisioni ideologiche e cercando invece di favorire la transizione, senza correre il pericolo di perdere aziende o interi settori produttivi che hanno bisogno di più tempo per adeguarsi, rischiando di favorire i competitors di altri paesi. “Il nostro compito – ha aggiunto – è mettere a disposizione del mercato le infrastrutture necessarie a favorire il passaggio all’elettrificazione e all’impiego di idrogeno prodotto da fonti rinnovabili”.

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