C’è una bomba da centodieci milioni di euro sotto la poltrona di Alexander Dobrindt, il ministro dei Trasporti tedesco che fin dal primo giorno non è mai stato tra i preferiti della cancelliera Angela Merkel. Si tratta dei mancati incassi per la Maut dovuti alla truffa dei dispositivi elettronici che disattivano l’AdBlue installati sui camion Euro 6 con targa polacca e rumena e circolanti sulle autostrade tedesche.

Si risparmia un bel po’, anche sui consumi di gasolio

Primo tassello della storia, la crescita a vista d’occhio di camion con targa polacca (solo loro fanno il 14,6 per cento), rumena e ceca. Nel contempo, da ormai quasi un anno, gli autotrasportatori di mezza Europa sono bombardati dalle proposte di officine rumene che, per un centinaio di euro, montano sugli Euro 5 e 6 dispositivi per ‘accecare’ il sistema antinquinamento, che ridurrebbero a zero il consumo di AdBlue e ridimensionerebbero di un buon 10 per cento quello di gasolio. E tanti saluti alle emissioni che tornano all’Euro 0. Visto che si valuta siano almeno il 20 per cento del parco circolante di quei paesi i camion taroccati, si arriva al secondo tassello.

Lo ‘sgambetto’ sui pedaggi

Nella trasmissione d’inchiesta Frontal 21 del canale Tv tedesco Zdf, hanno provato a valutare il vantaggio economico del ‘giochino’. Non solo sui consumi di carburante e additivo, ma soprattuto di ‘sconto’ sulla Maut. Dato che un bilico Euro 6 paga 13,1 centesimi al chilometro (15,2 se Euro 5), quasi la metà dei 21,4 cent/km addebitati a un Euro 0. E partendo dal presupposto che, inquinando come un Euro 0, l’Euro 6 taroccato dovrebbe pagare la tariffa più alta, è venuto fuori che gli Euro 6 con targa polacca, rumena e ceca avrebbero truffato 110 milioni di euro di Maut.

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