Da lunedì 18 maggio il lockdown, iniziato più di due mesi fa, finirà. Gli italiani potranno tornare ad uscire senza autocertificazione e a spostarsi senza limitazioni all’interno della regione di residenza. La maggior parte delle attività commerciali – ristoranti, servizi, vendita al dettaglio – potranno riprendere le proprie attività, ovviamente con l’applicazione di tutte le misure di sicurezza. Gli spostamenti interregionali saranno permessi a partire dal 3 giugno.

Ad annunciarlo, constatato il netto miglioramento della situazione epidemiologica, è stato lo stesso premier Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi, questa sera. Un incontro che, per la prima volta dall’inizio della crisi, si è tenuto con i giornalisti in presenza e non in collegamento da remoto.

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Finisce il lockdown, riprende la vita. Con tutte le misure di sicurezza

Il “Decreto Rilancio“, che da lunedì permetterà all’Italia di entrare nella “fase 2” a tutti gli effetti, è stato approvato ieri e già da domani sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Non si tratta dell’ennesimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (il tanto chiacchierato Dpcm, che proprio in questi mesi difficili gli italiani hanno avuto modo di conoscere) bensì di un Decreto Legge, che sarà quindi posto al vaglio del Parlamento nei prossimi mesi. Per quanto riguarda le norme attuative più urgenti, invece, è stato reso necessario ancora una volta il Dpcm

“I dati della curva sono incoraggianti, ci confermano che gli sforzi collettivi hanno prodotto i risultati attesi. E’ sceso il numero di malati, è aumentato il numero di guariti. Abbiamo potenziato le nostre strutture ospedaliere, abbiamo nuovi posti in terapia intensiva, abbiamo anche incrementato i controlli con i tamponi in definitiva siamo nella condizione di affrontare questa fase 2 con fiducia ma anche con senso di responsabilità”, così ha esordito Conte, sottolineando poi l’importanza di un dialogo continuativo con le Regioni.

Monitoraggio costante, interventi mirati: la lunga ripresa

“Abbiamo predisposto un piano nazionale di monitoraggio, per tenere sotto controllo la curva epidemiologica così da intervenire con misure mirate in luoghi circoscritti”. Poi, per la ripresa dopo il lockdown, è stata data grande importanza alle linee guida e ai protocolli per garantire le misure di sicurezza all’interno di tutte le attività lavorative del Paese, per una ripartenza che non comprometta gli sforzi fatti sinora e che garantisca un (lento) ritorno alla normalità, almeno fino a quando non ci sarà un vaccino.

Dal 3 giugno ci si potrà spostare all’interno degli stati dell’Unione Europea senza obbligo di quarantena, “una premessa per la ripresa del turismo” e, ce lo auguriamo, dell’autotrasporto, colpito duramente dalla crisi ma non per questo venuto meno ai suoi doveri, portati a termine con coraggio e dedizione.

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