Dopo il crollo delle vendite di veicoli commerciali che ha colpito tutto il settore, anche il Gruppo Volvo e Renault Trucks hanno comunicato di aspettarsi un calo significativo delle vendite di autocarri con l’attività economica che, molto probabilmente, non tornerà ai livelli pre-crisi nel breve e nel medio termine. Uno scenario che presumibilmente vedrà un calo dei clienti e quindi un conseguente calo dei ricavi.

Renault Trucks

Renault Trucks, riorganizzazione aziendale in arrivo

Anche Renault Trucks sta subendo il duro contraccolpo economico e finanziario della pandemia di Covid-19. Il costruttore francese, per adeguarsi alla situazione, ha quindi annunciato una corposa riorganizzazione aziendale che potrebbe portare alla riduzione di 463 posti di lavoro in Francia, tra dirigenti e dipendenti. I provvedimenti dovrebbero impattare solo sulle posizioni impiegatizie.

«L’adeguamento della nostra organizzazione e la riduzione dei costi sono indispensabili per la sostenibilità della nostra attività e di quella dei nostri partner e fornitori”, ha spiegato Bruno Blin, Presidente di Renault Trucks SAS. “La nostra intenzione è quella di affidarci esclusivamente a misure di allontanamento volontario e di ricollocamento interno, cercando quindi di non effettuare licenziamenti forzati». Per raggiungere questo obiettivo, la direzione di Renault Trucks ha fatto sapere che lavorerà a stretto contatto con i sindacati rappresentativi su un accordo per un piano consono e adeguato di rescissione del contratto collettivo.

Gruppo Volvo

Gruppo Volvo, migliaia di posti di lavoro a rischio nel mondo

Misure analoghe sono state annunciate dal Gruppo Volvo, di cui Renault Trucks fa parte: anche qui sarebbe prevista entro il 2020 una forte riduzione della forza lavoro impiegatizia per un totale di 4100 posti di lavoro in tutto il mondo, di cui 1250 in Svezia e il 15% composto da consulenti.

“L’epidemia di Covid-19 e le misure globali adottate per combatterla hanno portato a una situazione di mercato fortemente impattante sul nostro settore – ha commentato Martin Lundstedt, Presidente e CEO del Gruppo Volvo -. In futuro gli effetti si riverseranno soprattutto sulla domanda e, di conseguenza, noi dobbiamo continuare ad adeguare la nostra organizzazione . Parallelamente, accelereremo il trasferimento di competenze necessario per le nuove tecnologie e i nuovi modelli di business”.

Sempre per quanto riguarda la Scandinavia, a inizio giugno anche Scania aveva dichiarato che 5000 posizioni lavorative, soprattutto per quanto riguarda la rete di vendita e di assistenza, risultavano essere in eccesso rispetto alle attuali esigenze del produttore. Insomma, uno tsunami a livello lavorativo sta arrivando sul settore e la risacca inizia già a intravedersi ora.

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