Lo abbiamo monitorato costantemente di mese in mese, registrandone l’impennata senza freni, sottolineando le criticità per il comparto. E ora arriva l’ennesima conferma: anche il Ministero della Transizione Ecologica, nel portale dedicato alle analisi e alle statistiche energetiche e minerarie, ha messo in evidenza rispetto ai mesi al trend degli ultimi anni l’aumento vertiginoso del prezzo del gasolio, elemento cruciale per i servizi di logistica e, soprattutto, autotrasporto.

Gasolio, una crescita senza freni

Il valore medio calcolato nell’arco del mese dagli analisti del Ministero rivela che a luglio 2021, in base ai valori medi ottenuti, per l’acquisto di 1000 litri di carburante, comprensivo di IVA e senza riduzioni di accise, sono stati necessari ben 1.508,34 €. Un valore che, come ha ribadito FIAP nell’analisi dell’andamento dei prezzi del gasolio, non si discosta molto da quelli registrati più di tre anni fa, nel 2018. E che, per il settimo mese consecutivo dallo scorso dicembre 2020, è sempre cresciuto.

Dedotta l’Imposta sul valore aggiunto e operata la riduzione delle accise, il valore di riferimento medio, al netto è di 1.022,15 €. In termini percentuali, sempre rispetto a quest’ultima data, l’aumento è del +20,02%, con una escalation progressiva nei primi sei mesi dell’anno, transitata da questi incrementi percentuali: + 3,66% a gennaio; + 7,98% a febbraio; + 13,04% a marzo; + 13,13% ad aprile; + 14,34% a maggio; +16,66% a giugno.

FIAP, serve una “fuel surcharge” per adeguare i costi

Per FIAP “una impresa di autotrasporto che ha determinato il prezzo per i suoi servizi di trasporto professionale per conto di terzi, con data di riferimento gennaio 2021, utilizzando come valore di riferimento il prezzo della “materia prima” gasolio del mese di dicembre 2020 (ultime rilevazioni disponibile in quel momento), si ritrova con un incremento della componente di costo che senza una adeguata politica di adeguamento del valore, incide pesantemente sui propri ricavi, divenendo difficilmente riassorbibile nei mesi successivi”.

“L’esempio è sempre lo stesso: se si assume il 30% come percentuale di incidenza della componente gasolio sul prezzo del proprio servizio, l’impresa deve tener conto che tale componente, alla fine del mese di luglio 2021, è più grande del 20,02%. Per esemplificare il ragionamento, se il prezzo al chilometro del servizio individuato ad inizio anno (2021) fosse di 1€ al Km., e la componente gasolio del 30%, pari a teorici 0,300€/Km, questa componente aggiornata peserebbe per un valore di 0,36006€. Di conseguenza, il valore corretto del prezzo del servizio “ricalcolato” dovrebbe salire a 1,06006€/Km. Un incremento “solo apparentemente” esiguo, se si moltiplica per il chilometraggio percorso complessivamente dai veicoli”. La soluzione per FIAP potrebbe essere quella di applicare una “fuel surcharge”, in grado quindi di soppesare i maggiori oneri per le imprese derivanti dal rincaro del costo del gasolio.

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