MAN e Volkswagen sembrano sempre più unite sulla strada della decarbonizzazione. Dopo l’annuncio della partnership, in Italia, tra il Leone e Moon Power Italia, specialista nell’infrastruttura di ricarica, nella giornata di oggi, 5 novembre, MAN ha organizzato a Monaco un evento sull’elettrificazione del trasporto pesante. Obiettivo: mettere insieme tanti protagonisti del settore e della filiera (aziende di trasporto, costruttori di infrastrutture di ricarica, partner logistici e così via) per capire a che punto siamo in un percorso che dovrà portare il settore a raggiungere gli ambiziosi obiettivi imposti dalla Commissione UE in vista del 2040.

A margine dell’evento è stata organizzata una conferenza stampa digitale a cui abbiamo avuto il piacere di partecipare. “Come ben sappiamo, la produzione di serie dei nostri camion elettrici è partita, circa 300 veicoli sono già su strada in Europa, senza considerare la pre-serie. Mentre sono circa 1.000 gli ordini già ricevuti da MAN e che verranno evasi nei prossimi mesi. Abbiamo accumulato finora circa 5 milioni di km, stiamo analizzando e validando i dati e le performance. In termini di autonomia, i risultati sono addirittura migliori di quanto potessimo aspettarci. Sentiamo, insomma, di essere all’inizio di una vera trasformazione”. Queste le parole di Friedrich Baumann, Membro del Consiglio di Amministrazione MAN per Vendite e Servizi alla Clientela.

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Friedrich Baumann

MAN, il gruppo Volkswagen e gli sforzi a sostegno dell’elettrificazione

Al suo fianco Simon Motter, Responsabile di Volkswagen Group Logistics, che ha ribadito l’impegno di tutto il gruppo Volkswagen per il raggiungimento degli obiettivi climatici derivanti dall’accordo di Parigi. Ha partecipato alla conferenza stampa anche un rappresentante di Nanno Janssen, azienda di trasporti tedesca con una settantina di mezzi in flotta, circa la metà dei quali elettrici. Un percorso partito nel 2021, inizialmente agevolato dagli incentivi messi a disposizione dal governo tedesco, ma proseguito anche in seguito. “L’aumento dell’autonomia dei camion elettrici sul mercato in questi ultimi anni ci ha permesso di usarli per distanze più lunghe rispetto agli inizi”, ha detto. “Abbiamo di recente ordinato altri 25 truck elettrici senza contare sugli incentivi. Per noi è molto importante l’esenzione dal pedaggio per i camion elettrici, che abbatte i costi operativi dei veicoli. L’implementazione dell’ETS 2 (proprio oggi prorogata dal 2027 al 2028, ndr) sarà un ulteriore aspetto da tenere in considerazione nel prossimo futuro. Il grosso delle nostre attività con gli elettrici avviene in Germania, ma abbiamo esperienza in diversi paesi europei, fino al Sud dell’Italia”.

Noi non ci siamo fatti sfuggire l’occasione di chiedere delucidazioni sui prossimi passi. A partire da quello che il gruppo Volkswagen si aspetta dall’Europa in un momento di confronto e di revisione della roadmap. “Ci aspettiamo di essere supportati per gli sforzi che stiamo producendo”, ha risposto Simon Motter, “anche se le nostre aspettative sono piuttosto basse in questo senso. Abbiamo bisogno di regole stabili e sicure, specialmente per quanto riguarda le infrastrutture, così come di prezzi stabili e contenuti dell’elettricità in tutto il continente”.

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Senza il supporto europeo, tutto diventa più difficile

Sulla questione delle infrastrutture di ricarica, sempre incalzato da noi, ha insistito anche Friedrich Baumann, convinto della bontà del progetto Milence (anche se gli obiettivi dichiarati inizialmente, 1.700 punti di ricarica pubblici in Europa entro il 2027 difficilmente saranno centrati; la stessa CEO van Niersen ha dichiarato la possibilità di arrivare a 900 entro la stessa data) ma anche della necessità di contare sulle colonnine di ricarica installate nei depositi. E sulle multe: “Noi costruttori abbiamo fatto i compiti a casa. Ad oggi, ogni punto percentuale di scostamento dagli obiettivi europei ci costerà molti soldi e non crediamo che questo sia giusto. Non possiamo obbligare le aziende ad acquistare i camion elettrici, quindi ci vuole la cooperazione delle istituzioni europee da questo punto di vista”.

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