Sul Brennero la situazione sta diventando rovente, e non c’entra il riscaldamento globale. Antichi dissapori vengono a galla mentre la questione dei nuovi divieti Brennero, introdotti dall’Austria a partire da gennaio, non accenna a placarsi. Come già dicevamo qualche settimana fa, i divieti di transito non riguardano solo le nuove categorie merceologiche ma anche la classe Euro dei veicoli, indipendentemente dalla merce trasportata. Ora, a più di un mese dall’entrata in vigore delle nuove limitazioni, arrivano le parole di Arno Kompatscher, Presidente della provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige, a riaccendere la polveriera. Tra le tante proposte c’è quella di limitare il passaggio di tir anche in Italia.

divieti brennero

Divieti Brennero, una situazione sempre più tesa

“Da tempo il limite per l’A22 come infrastruttura, come anche per la popolazione, è stato raggiunto. Serve una rivoluzione”, ha esordito Kompatscher, alla vigilia del vertice sulla questione dei divieti Brennero, che si terrà oggi con la ministra Paola De Micheli e la commissaria Ue Adina Valean. “Un tentativo comprensibile per difendere gli interessi della popolazione locale, riducendo il traffico e l’inquinamento per migliorare la qualità di vita dei residenti lungo il corridoio”, quello voluto dall’Austria con i divieti introdotti per regolare e limitare il traffico pesante in Tirolo. Secondo il governatore altoatesino sono quasi 2,5 milioni i passaggi all’anno al Brennero, un dato che sottolinea il costante aumento del traffico pesante negli ultimi anni ma che, presumibilmente, si riferisce allo scenario passato, non tenendo in considerazione i possibili sviluppi futuri, post divieti di gennaio.

Le proposte di Kompatscher per superare lo stallo dei divieti Brennero

Un numero chiuso per i mezzi pesanti, di giorno e di notte, sistemi digitali di dosaggio agli ingressi autostradali, la riduzione dinamica della velocità per i tir in caso di traffico intenso e, infine, il divieto di transito per i tir euro 0 fino a euro 3 tra Brennero e Affi: ecco alcune delle proposte presentate nel pacchetto a cui, poi, il governatore del Sud Tirolo ha aggiunto un auspicio nei confronti del ministro De Micheli, sperando che “abbia una visione concreta del corridoio, da presentare alla commissaria, di cui fa parte anche l’A22”. Secondo il governatore, serve puntare “su un ruolo attivo, presentando un catalogo di misure come base di discussione sulla logica di un corridoio” poiché “è illusorio che il Tirolo tolga tutte le misure introdotte gli ultimi anni senza la volontà e la disponibilità da parte di Italia e Germania di voler creare un corridoio innovativo e digitale, nel quale la qualità di vita dei cittadini e gli interessi economici possano coesistere”.

Divieti Brennero

Unione Europea e Confcommercio, tra divieti e risorgimento

Dal canto suo l’UE sostiene che “le regioni lungo il corridoio del Brennero stanno affrontando gravi sfide legate alla qualità dell’aria e alla congestione del traffico”, aggiungendo che si sono avviati una serie di sforzi “per trovare delle soluzioni che impegnino gli Stati membri coinvolti”.

Dure (e risorgimentali) invece le parole di Paolo Uggè, vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto: “Vorrei ricordare al signor Kompatscher che l’impero austroungarico è finito da tempo e che l’Italia se n’è liberata iniziando con le 5 gloriose giornate di Milano”. “Evidenzio – prosegue Uggè – che ora l’Austria fa parte della Comunità europea per scelta sua e che per entrare ha sottoscritto precisi impegni tra i quali rientra la libertà di circolazione”.

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