Brennero

Per ora si tratta solo di una proposta di modifica alla Immissionsschutzgesetz-Luft, in breve Ig-L, la legge regionale con la quale il governo del Tirolo austriaco vuole di fatto bloccare gran parte del transito merci su gomma lungo l’asse del Brennero.  Norma che, formalmente, è mirata a tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini, come testimonia la parola ‘schutz’ nella sua denominazione, ma che in realtà va a inserirsi nel complicato braccio di ferro messo in piedi da Innsbruck con Italia, Germania e Unione europea, per alzare a dismisura il prezzo dei pedaggi. 

A fare da riferimento la tassa, pesantissima, che grava sui camion che percorrono il corridoio nord-sud ‘gemello’ tra Basilea e Chiasso. «Se lo fanno loro col beneplacito di Bruxelles, perché non dovremmo farlo pure noi?», è infatti il refrain che gira nel Parlamento regionale del Tirolo.  Però, a Vienna il governo sovranista è stato sostituito da una compagine più attenta alle questioni europee. Con l’ingresso a tre mesi dalle elezioni del partito dei Verdi di Werner Kogler al posto dell’ultradestra Fpoe.

Via libera ai camion Lng e elettrici (che non ci sono)

Ecco quindi nascere un fantomatico Allegato 5 che prevederebbe l’esenzione da divieti settoriali e limitazioni varie per i «veicoli con alimentazione monovalente a metano o con trazione esclusivamente elettrica, come ibridi plug-in la cui autonomia garantisca almeno 50 chilometri di percorrenza in modalità full-electric». 

Boccata d’ossigeno, si potrebbe dire di metano liquido per fare gli spiritosi, che cancellerebbe molti dei grattacapi per le grandi imprese di trasporto che operano tra Germania e Italia. Ma fa tirare un respiro di sollievo pure agli austriaci: «l’apertura ai nuovi mezzi Lng potrebbe cambiare radicalmente l’orizzonte», si è infatti precipitato a dichiarare un portavoce della camera di commercio del Tirolo. Per ora, però, dai corridoi dei palazzi di Innsbruck non sono arrivate né conferme né smentite.

metano liquido

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