Transizione energetica, i biocarburanti sono disponibili ora e possono (devono!) giocare un ruolo nel percorso di riduzione delle emissioni da trasporto. Questa la tesi del Tour d’Europe, un progetto di advocacy che mira a dimostrare l’efficacia dei biocarburanti, già da oggi disponibili, come opzione valida nel processo di decarbonizzazione della mobilità. Il 19 maggio si è tenuta la tappa milanese del tour, la prima di quattro date italiane, nella sede di Regione Lombardia. 

Il Tour d’Europe vede diversi veicoli leggeri e pesanti attraversano 20 Paesi europei con gli obiettivi di dimostrare il potenziale dei carburanti da materie prime rinnovabili e di sensibilizzare l’opinione pubblica e i policy maker circa il ruolo di questi vettori energetici nel percorso di decarbonizzazione del settore dei trasporti.

Tour d’Europe: aziende, associazioni e istituzioni coinvolte

Finora nell’ambito del Tour d’Europe sono stati percorsi oltre 48mila chilometri ed effettuati 142 rifornimenti. Il Tour d’Europe taglierà il traguardo con un evento istituzionale che si terrà il 24 giugno a Bruxelles, in occasione del quale sarà pubblicato un rapporto che mira a mostrare il potenziale climatico immediato dei carburanti rinnovabili. 

Il Tour d’Europe coinvolge aziende, associazioni e istituzioni della filiera del settore automobilistico e dei carburanti tra cui Enilive, tra i leader nella produzione di HVO (Hydrotreated Vegetable Oil, olio vegetale idrogenato), e istituzioni accademiche. L’HVO è un biocarburante diesel ottenuto al 100% da materie prime rinnovabili (prevalentemente scarti, come oli esausti da cucina e grassi animali, e residui dell’industria agroalimentare) che può essere utilizzato dalle motorizzazioni validate e viene distribuito attraverso le infrastrutture esistenti.

Insieme a Enilive, al progetto partecipano anche AVIA, BMW, Bosch, Collective du Bioéthanol, DAF Trucks, , EBB, ePURE, EWABA, FuelsEurope, Honda, Hyundai, IRU, IVECO, Moeve, Neste, PRIO, Repsol, TJA, Transportes Aguieira, University Darmstadt, University Karlsruhe, ViGO bioenergy. 

I commenti dei partecipanti alla tappa milanese

“Regione Lombardia e il mondo dei trasporti guarda con molto interesse al tema dei biocarburanti”, ha dichiarato Franco Lucente, assessore lombardo ai trasporti, in apertura. “Abbiamo visto un periodo interessante per il tpl, che ha visto un cospicuo ricambio di flotta sia in ambito ferroviario sia in ambito gomma, dove il biocarburante è uno degli elementi su cui stiamo lavorando. C’è stato un finanziamento di Regione, grazie al ministero, che ha visto protagoniste le aziende tpl con circa 200 milioni. Ecco: una somma analoga è stata rimessa in bilancio per il prossimo triennio: le agenzie tpl avranno la possibilità di investire su nuovi mezzi più sostenibili possibile. E continuo a ripetere che l’elettrico non è la sola tecnologia su cui punta Regione Lombardia. Siamo aperti ad altri sistemi che ci consentano di avere una gestione più efficiente dei depositi delle aziende tpl, dove l’utilizzo di mezzi elettrici arriva a ridurre lo spazio disponibile per gli autobus fino al 50 per cento”

Andrea Di Stefano, Responsabile Affari Regolatori e Market Design, Enilive, ha commentato: “Il Tour d’Europe è un progetto di sistema. Più player uniti per dimostrare che ci sono strade alternative all’all electric che la Commissione ha deciso come via unica per il futuro del trasporto su strada. Oggi abbiamo una produzione di 1,5 milioni di tonnellate di Hvo, puntiamo ad arrivare a 5 milioni di capacità nel 2030”.

“Il ruolo di Bosch deriva dall’importanze che attribuiamo alla neutralità tecnologica, che si sposa in maniera perfetta con l’utilizzo di carburanti rinnovabili come soluzione immediata, in grado di giocare un ruolo cruciale nel futuro scenario della mobilità”, ha aggiunto Gabriele Aimone Cat, Media Relations & Governmental Affairs Manager di Bosch. “Abbiamo partecipato come partner tecnologico offrendo la nostra tecnologia Digital Fuel Twin (DFT), il software Bosch che certifica l’uso di carburanti da materie prime rinnovabili e la conseguente riduzione delle emissioni”.

Sono intervenuti anche Roberto Vavassori, Presidente ANFIA, Marco Di Gregorio, Product, Technology and Innovation Communication Manager di BMW; Alberto Ruffino, Responsabile Gas & Biofuels, Alternative Propulsion Business Development di IVECO; Saverio Gaboardi, Presidente Cluster Lombardo della Mobilità; Gianni Murano, Presidente UNEM.

L’evento si è concluso con le parole di Guido Guidesi, assessore regionale allo sviluppo economico: “Non può esserci un’unica strada disponibile e regolamentata. Questo significherebbe inibire il potenziale innovativo delle imprese e industrie. L’industria automotive è l’industria delle industrie. Oggi i dati dimostrano che l’industria automotive europea viaggia a un quarto della propria capacità produttiva. Sono a rischio almeno 500mila posti di lavoro entro un paio d’anni. Ci siamo posti l’obiettivo di salvare il settore raggiungendo gli obiettivi ambientali. Abbiamo dimostrato che ci sono tanti modi, oltre all’elettrico, per arrivare alla decarbonizzazione. Deve essere il mercato a decidere quale sarà la tecnologia vincente. I biocarburanti sono un’operazione ambientalmente ineludibile. Come Regione Lombardia, guida dell’Alleanza europea Regioni dell’Automotive, abbiamo messo a disposizione della Commissione delle soluzioni per poter evitare un vero suicidio industriale. Con le nostre proposte si potrà salvare la transizione energetica e anche i posti di lavoro. Oggi la Commissione è nelle condizioni di decidere se salvare o meno l’automotive in Europa”.

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