Costi di esercizio e tempi di pagamento. Tanto per cambiare, verrebbe da dire. Ma i provvedimenti sulle due questioni, richiesti a gran voce da pressoché tutte le associazioni di categoria, giacciono su qualche polverosa scrivania da anni, immobili.  Una stasi che nemmeno la pandemia, che ha colpito per prima in Europa proprio l’Italia, è riuscita a smuovere. Unatras, l’Unione Nazionale delle Associazioni dell’Autotrasporto Merci, ha quindi scritto un’accorata lettera alla ministra De Micheli. L’obiettivo è dare finalmente (si spera) uno scossone decisivo alla situazione.

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Unatras ringrazia per le deduzioni forfettarie. Ma c’è ancora molto da fare

Prima, i ringraziamenti per il provvedimento sulle deduzioni forfettarie di 48 euro sui redditi del 2019, arrivato in extremis ma comunque presente nel DL Agosto. Poi, Unatras ribadisce che ” il percorso avviato deve proseguire senza soluzione di continuità sui provvedimenti che la categoria attende da troppo tempo”.

Stando alle parole dell’Unione, lo studio sui calcoli dei costi di esercizio da parte degli organi competenti sarebbe stato completato. Proprio per questo, non è più “procrastinabile l’immediata ripubblicazione dei valori indicativi di riferimento dei suddetti costi, da parte della competente Direzione Generale Trasporto Stradale e Intermodalità“. Stiamo parlando d iuna delle principali sezioni del Mit.

“Di altrettanta importanza – prosegue la missiva di Unatras – è la problematica del mancato rispetto dei tempi di pagamento per i servizi resi nel settore”.

Il rammarico, in questo caso, è per la mancata approvazione del provvedimento all’interno del DL Semplificazioni. Il ritardo normativo sulla questione dei tempi di pagamento ricadrà inevitabilmente sugli autotrasportatori. A loro, già numerosi committenti, con la “scusa” del lockdown, non avevano pagato nemmeno le consegne dei mesi precedenti allo scoppio della crisi.

I cambiamenti apportati dal DL Semplificazioni

Il DL Semplificazioni, tra le altre cose, ha visto invece  passare numerosi emendamenti, in particolare quelli che hanno dato il via a una mini-riforma del Codice della Strada, ora al centro di aspre polemiche.

Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel firmare la conversione in legge, ha espresso alcuni dubbi al riguardo. Ha ritenuto infatti alcuni punti non pertinenti alle finalità più ampie del Decreto. Proprio in questi giorni la Riforma del Codice della Strada è tornata ad essere discussa tra le aule di Montecitorio. Il suo iter però si sta dimostrando più complicato del previsto.

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Unatras, l’autotrasporto soffrirà per l’aumento delle accise sul gasolio

Dopo aver esplicato i dubbi e l’urgenza sui due provvedimenti fondamentali di cui prima, Unatras torna su un’altra questione che sta infiammando gli animi in seno all’autotrasporto. Quella dell’aumento del costo del gasolio. Aumento che deriverebbe dal riallineamento delle accise a quelle della benzina, voluto dal Ministero dell’Ambiente per abbattere i sussidi ambientalmente dannosi (sad).

Nella missiva Unatras si chiede proprio quale sia l’opinione della De Micheli e del Governo sulla questione.

“Se si sommasse all’eliminazione del rimborso accise sul gasolio per i veicoli euro 3 dal 01/10/20 p.v. e per i veicoli euro 4 dal 01/01/21, costituirebbe un doppio colpo inaccettabile per le imprese del settore”.

Un settore, quello dell’autotrasporto, che “ha già avviato la propria transizione ecologica e più di altri settori produttivi è in linea con gli ambiziosi obiettivi europei di riduzione delle emissioni inquinanti e sostenibilità ambientale”.

Unatras esprime dunque “la forte preoccupazione diffusa tra gli operatori e ci auguriamo una secca smentita sulla proposta manifestata dal titolare dell’Ambiente. Proposta che graverebbe in questo delicato momento sulle già precarie condizioni di competitività delle imprese. Il solo effetto sarebbe aumentare i costi del trasporto e quindi dei prezzi dei beni al consumo, con la naturale conseguenza di deprimere la domanda interna”.

L’impulso al rinnovo del parco veicolare italiano

“Sarebbe opportuno – conclude l’Unione – rafforzare l’azione del MIT che, con il Suo decisivo impulso, ha finalmente istituito il Fondo nazionale per il rinnovo veicoli con una prima dotazione per il biennio 2020-21 di 122 milioni di euro e prevedere ulteriori risorse per incentivi agli investimenti che permettano al comporto la graduale ma completa sostituzione del parco veicolare con mezzi green, più sicuri e tecnologicamente avanzati”.  L’auspicio è di convocare una riunione, anche in videoconferenza, per discutere al più presto dei punti più delicati che potrebbero avere un serio impatto sul futuro dell’autotrasporto.

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