ASSOTIR: contro l’eccesso di subvezione per dare valore all’autotrasporto. Se n’è parlato in un convegno
“Servono impegno e determinazione da parte di governo e Parlamento per vincere una battaglia che, oltre ai trasportatori veri, sarà decisiva per contrastare l’intermediazione parassitaria, effettiva zavorra del mercato”, ha detto Anna Vita Manigrasso, presidente di ASSOTIR.

In un anno importante per ASSOTIR, che festeggia il suo 20mo compleanno, l’associazione ha promosso questa mattina alla Camera un convegno dal titolo “Filiera Logistica: dare valore all’Autotrasporto”, con l’obiettivo di discutere di un tema spinoso come l’eccesso di subvezione (o, in parole ancora più concrete, “l’intermediazione parassitaria”) che finisce per sminuire il valore di un’attività come quella dell’autotrasporto.
Vale la pena, insomma, concentrare ogni sforzo per fare in modo che l’Italia recepisca il Regolamento UE 1055/2020 che impone alle società di autotrasporto di avere un numero di addetti e di veicoli proporzionale al proprio fatturato. “Servono impegno e determinazione da parte di governo e Parlamento per vincere una battaglia che, oltre ai trasportatori veri, sarà decisiva per contrastare l’intermediazione parassitaria, effettiva zavorra del mercato”, ha detto Anna Vita Manigrasso, presidente di ASSOTIR.
Le battaglie di Assotir per migliorare le dinamiche dell’autotrasporto
Manigrasso ha sottolineato che “in Italia, ancora oggi, anche avendo un solo camion si possono fare contratti di trasporto milionari, salvo poi darli in subvezione”. Secondo la Presidente di Assotir, “il contrasto all’eccesso di intermediazione è fondamentale in questa fase storica in cui il mercato si sta concentrando nelle mani di colossi imprenditoriali, spesso multinazionali. Questa battaglia ha un valore strategico, perché rappresenta un solido antidoto contro l’azione sistematica di destrutturazione dell’imprenditoria di media e piccola dimensione”.
Il testo a cui ha fatto riferimento la presidente di ASSOTIR è fermo già da anni nei meandri del Parlamento, con un tempo per il completamento dell’iter, 18 mesi, ritenuto evidentemente troppo breve. La Presidente di Assotir ha quindi ricordato che anche le altre battaglie storiche dell’Associazione – i costi minimi e una disciplina efficace per riconoscere ai vettori il costo delle soste al carico e allo scarico – “convergono tutte verso lo stesso obiettivo: mettere a disposizione del vettore strumenti di tutela, perché il vettore è la parte largamente soccombente. Il legislatore deve tenere conto della disparità di forze in campo che spesso si traduce in condizioni di ricatto per il vettore”.

Donati. “Chiediamo regole certe ed eque”
“Quello che chiediamo oggi – ha aggiunto Claudio Donati, Segretario Generale di Assotir rivolgendosi ai politici intervenuti – sono regole. Regole che diano disciplina al mercato del trasporto, in modo che la competizione tra le imprese avvenga all’interno del perimetro della legalità e della sicurezza, in un quadro di piena trasparenza. L’intermediazione oggi vale almeno 4-5 miliardi di euro, sui 60 miliardi complessivi che muove il settore dei trasporti. Per questo chiediamo che chi vuole esercitare questa professione debba disporre di un organico e di un parco mezzi proporzionato all’attività che svolge. E chiediamo di introdurre o reintrodurre un meccanismo di tracciabilità delle merci. Perché è assurdo che in un mondo in cui si traccia tutto – le ore di sosta, di guida, il carburante consumato, i pedaggi- l’unica cosa che non viene tracciata siano i passaggi tra i vari soggetti della filiera” ha concluso Donati.