A causa del combinato disposto tra l’aumento vertiginoso dei costi energetici, delle materie prime e delle attività di trasporto e logistica, la ripresa economica del tessuto aziendale dell’Italia è in serie difficoltà. Lo ha ribadito in una nota la divisione piemontese di Confindustria, la sigla che riunisce il mondo imprenditoriale italiano, mettendo in luce le preoccupazione dell’economia italiana che, proprio nel momento di rilancio dopo i due durissimi anni della pandemia, ha subito una brusca frenata. Lo dimostrano gli indici della crescita del pil per l’anno in corso, già rivisti al ribasso dalle principali agenzie che, tra le altre cose, hanno anche rilevato che i costi di trasporti e logistica aumenteranno per tutto il 2022, con un’ipotetica stabilizzazione soltanto nella seconda metà dell’anno. Sempre che crisi internazionali e incertezza dei mercati non peggiorino, dando inizio a un ulteriore spirale discendente.

Secondo quanto riportato da Confindustria, in base alle analisi delle suddette agenzie internazionali, sui paesi del G20 si riverserà un aumento extra dei prezzi al consumi dell’1,5%, effetto del rincaro dell’11% dei costi delle importazioni. E in questo senso, l’impennata dei costi alla pompa delle stazioni di servizio – che a fine gennaio sono arrivati a superare 1,7 € al litro per il gasolio e 1,8 € al litro per la benzina – non aiuterà poiché, come già messo in evidenza a più riprese da tutto il mondo associativo, i primi settori che ne hanno subito le drastiche conseguenze sono stati proprio quelli dei trasporti e della logistica, soggetti anche a dinamiche concorrenziali sfalsate e scorrette da parte di aziende straniere che giocano al ribasso coi prezzi.

Confindustria, su economia italiana si sta scatenando la tempesta perfetta. E i costi dei trasporti aumentano

“Anche per trasporti e logistica le nostre imprese si trovano a fronteggiare una dinamica negativa segnata dall’incremento straordinario dei prezzi e dagli aumenti senza precedenti dei costi di esportazione e dei tempi di consegna. Questo ostacolo, e i rincari energetici e delle materie prime, comprimono i margini delle imprese. Siamo preoccupati dal persistere di queste criticità che, come attesta anche il Centro Studi Confindustria, mettono a serio rischio il percorso di risalita del PIL avviato lo scorso anno”, ha commentato Laura Coppo, presidente di Confindustria Alessandria.

“La logistica e la mobilità delle merci – ha poi sottolineato Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte – deve essere posta come tassello centrale della crescita economica dal Governo nazionale e regionale: chiediamo una stretta vigilanza e interventi per calmierare l’andamento dei prezzi dei carburanti trasporti e logistica sono essenziali all’industria, alla distribuzione e alla crescita del Pil piemontese. Dovremmo lavorare all’eliminazione dei colli di bottiglia e delle strozzature stradali, ferroviarie e portuali. Così tempi di accesso e trasbordo dei mezzi ai porti ed interporti riducono la competitività di tutte le nostre filiere produttive”.

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