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Riparte il Sustainable Tour, il ciclo di eventi organizzato dalla nostra testata in collaborazione con Trasportare Oggi in Europa e incentrato sulla sostenibilità nel mondo dei trasporti. ‘Il Rinnovo del parco veicolare come primo passo per la sostenibilità’ è il tema che verrà analizzato nel corso del primo appuntamento del 2021, del 31 marzo, in diretta dagli studi Tv di evenT in diretta streaming su tutti i canali digitali e social di Vado e Torno e Trasportare Oggi e in collaborazione con Mercedes-Benz Trucks Italia, IVECO e VDO.

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All’incontro hanno confermato la loro presenza Paolo Volta (Consulente di logistica, Logistico dell’anno 2019 e Coordinatore didattico evenT), Domenico Andreoli (Head of Marketing, PR & Homologations Mercedes-Benz Trucks Italia), Massimo Ciuffini (Mobility Manager presso Fondazione per lo sviluppo sostenibile), Mihai Daderlat (IVECO Italy Market Business Director), Francesco Leali, (Docente di disegno e metodi dell’ingegneria industriale presso Università di Modena – Dipartimento Ingegneria Enzo Ferrari), Enrico Finocchi, (Presidente Albo Autotrasportatori).

Sustainable Tour 2021, la lotta contro l’inquinamento ambientale

L’uomo ha sempre interagito con l’ambiente circostante per migliorare le proprie condizioni di vita. Per molti secoli questo comportamento ha avuto un impatto trascurabile sull’ecosistema. A partire dal diciannovesimo secolo, con la trasformazione delle strutture produttive e sociali, la situazione si è profondamente modificata. La rivoluzione industriale ha avviato la trasformazione drastica dell’ecosistema.

Il termine ‘inquinamento ambientale’ sottintende la variazione della composizione dell’aria, del suolo e dell’acqua provocata dall’immissione nell’ambiente di agenti inquinanti provenienti dall’attività antropica, e tali comunque da agire negativamente sull’ambiente. Il particolato (PM), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono troposferico (O3) sono le sostanze inquinanti più dannose per la salute umana e l’ambiente. Le principali fonti di questi inquinanti sono il trasporto stradale, il riscaldamento domestico, l’agricoltura e l’industria. Minimo comun denominatore delle fonti di inquinanti atmosferici è ol loro profondo radicamento nei sistemi di mobilità, produzione e consumo di energia e di alimenti delle nostre società.

Questi stessi sistemi non sono solo le principali fonti di inquinanti atmosferici, ma anche le cause profonde dell’emergenza climatica e della rapida perdita di biodiversità. Al fine di limitare il riscaldamento globale tra 1,5 e 2 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali, l’Accordo di Parigi invita i paesi firmatari a comunicare entro il 2020 le proprie ‘Strategie di sviluppo a basse emissioni di gas serra di lungo periodo’ al 2050. Gli Stati membri dell’Unione europea hanno presentato il proprio NDC in maniera congiunta, con un obiettivo complessivo di riduzione dei gas a effetto serra al 2030 del 40% rispetto al 1990.

Sustainable Tour

Il ruolo dell’Unione Europea nella lotta ai cambiamenti climatici

Al fine di raggiungere tale obiettivo, è stato adottato un pacchetto di provvedimenti, il cosiddetto ‘Pacchetto clima-energia 2030’ al fine di raggiungere gli obiettivi chiave a livello UE:

  • una riduzione almeno del 40% delle emissioni di gas a effetto serra (rispetto ai livelli del 1990);
  • raggiungimento del 32% di rinnovabili sui consumi complessivi al 2030;
  • riduzione dei consumi di energia primaria del 32.5% rispetto all’andamento tendenziale.

Quadro programmatico europeo recentemente rafforzato, il 4 marzo 2020, con la proposta di Regolamento per una ‘Legge europea per il clima’ che, in linea con la precedente Comunicazione della Commissione europea dell’11 dicembre 2019 sul ‘Green Deal’, prevede di rivedere l’obiettivo europeo di riduzione delle emissioni di gas serra al 2030, esplorando opzioni per un target del 50-55% rispetto ai livelli del 1990. In particolare, è stabilito che, entro giugno 2021, la Commissione valuti come rivedere la legislazione europea per dare attuazione al nuovo obbiettivo; la stessa proposta di Regolamento conferisce forza di legge all’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050.

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I meccanismi della transizione energetica

Durante il Sustainable Tour si parlerà anche del fatto che il cambiamento climatico e la crisi ambientale pongono la società di fronte alle proprie responsabilità e invitano a intraprendere un cammino green, partendo dalle scelte quotidiane. La modalità di spostamento delle merci, ad esempio, è profondamente integrata nel nostro stile di vita e non si modifica repentinamente. È quindi necessario definire un percorso di avvicinamento alla meta che viene ormai da tutti definito transizione energetica. Concetto semplice ed intuitivo che nasconde però molte complessità.

Che cos’è, infatti, una transizione energetica, quali sono i meccanismi, i nessi logici e i vincoli tecnologici o di altro tipo che governano il processo di cambiamento del sistema energetico e ne determinano direzione e velocità di sviluppo? Di quali strumenti disponiamo? Quali gli step intermedi? Alcune linee di indirizzo sono state tracciate. Si prospetta una elettrificazione in tempi relativamente rapidi soprattutto per i veicoli commerciali.

L’elettrificazione nel mondo dei veicoli pesanti, una faccenda complicata

Al contrario, per i veicoli pesanti, allo stato delle conoscenze, l’elettrificazione completa sembra essere molto complicata e di là da venire, a causa dei maggiori requisiti di potenza e autonomia, per il cui soddisfacimento occorrerebbe immaginare infrastrutture dedicate per la ricarica superveloce o soluzioni di non semplice realizzazione, come le linee catenarie e le infrastrutture a pantografo. C’è poi la strada che appare oggi come la più percorribile per il trasporto pesante, quella dell’idrogeno ‘verde’, che si propone come una valida opzione, con il processo di produzione di origine rinnovabile, per garantire un impatto zero in termini di emissioni di gas serra.

Ma anche in questo caso gli investimenti sia pubblici sia privati sono ingenti e i tempi di realizzazione, per una diffusione su larga scala, non proprio rapidi. Ciò che serve però nel breve periodo, per salvaguardare l’ambiente e mantenere il benessere acquisito, è l’iniezione di tecnologia ‘pronta subito’ come solo quella del diesel pulito e del gas sembra possano dare. Inoltre, è necessario rivedere i processi organizzativi della supply chain al fine di stemperare la logistica del capriccio, porre a fattor comune le informazioni per ridurre i viaggi a vuoto e saturare sempre più i veicoli. Non solo. Come e se dare incentivi alle imprese che si ‘aggiornano”? Quali sono, dunque, le strategie da adottare per accelerare il ricambio veicolare senza tralasciare la road map della transizione energetica?

Queste le tematiche al centro del primo appuntamento del Sustainable Tour 2021: ‘Il Rinnovo del parco veicolare come primo passo per la sostenibilità’.

Gli ospiti della prima tappa del Sustainable Tour 2021

Perché il sistema energetico è chiamato a dare risposte a nuove sfide, cambiamenti climatici e ambiente, che si affiancano a quella tradizionale di alimentare crescita e progresso.

E un suggerimento arriva dalla Fondazione BCFN: se nell’arco di un anno una persona evitasse di mangiare carne per due giorni a settimana, si avrebbe un risparmio di 310 kg di CO2 all’anno; se addirittura tutti i cittadini italiani non mangiassero carne per un solo giorno a settimana, si avrebbe un risparmio totale di 198 mila tonnellate di CO2, pari al consumo elettrico annuo di quasi 105 mila famiglie o a 1,5 miliardi di km in auto. Praticamente, un piatto di carne in meno la settimana porterebbe gli stessi benefici di tre milioni e mezzo di auto in meno sulle strade in un anno. D’altronde, «Dietro ogni problema c’è un’opportunità» (Galileo Galilei).

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