Fai presto a dire icona, ma non è facile esserlo. Ancor più tra i commerciali. Ma qui si parla del Master: lanciato nel 1980, il van della Losanga ha segnato un’epoca, e non soltanto quella del costruttore francese. Ha portato innovazione, ha fatto da riferimento nel segmento dei leggeri, firmando risultati che lo pongono nell’olimpo. Insomma, a ogni passaggio di testimone in famiglia, come è avvenuto anche nel 2024 con l’arrivo del Renault Trucks Master E-Tech, tutti ad attendere l’ennesimo scatto in avanti, una tecnologia ancora più raffinata. E così è stato.

Renault Trucks Master E-Tech, le caratteristiche generali

Il Master E-Tech, rappresentante elettrico della quarta serie dell’iconico leggero d’oltralpe, vincitore del Sustainable Truck of the Year 2025 categoria van, accentua il concetto di versatilità ampliando di fatto l’offerta proprio con la versione a batteria. Al tempo stesso, si rifà il look mostrando un frontale più dinamico e in qualche modo più aggressivo che suggerisce forza e robustezza. Dentro, nonostante l’infelice collocazione della leva di selezione della modalità di marcia, scomoda e poco pratica, migliora comfort e funzionalità.

Il tutto, chiaramente, senza dimenticare la sua mission. E a questo proposito è doveroso sottolineare la fruibilità e il facile accesso all’ampio vano di carico da 11 metri cubi di volume e 1.122 chili di portata (vi si accede dal doppio battente posteriore e attraverso la porta scorrevole sul lato destro), nel caso della nostra prova zavorrato con due pallet messi lì a comporre un peso di poco superiore agli 800 chili.

Ebbene, anche con tale carico sulle spalle (standard per questo tipo di prova), il Master E-Tech si muove con disinvoltura e agilità, grande sicurezza nei cambi di direzione anche repentini, e senza mai lasciarsi andare al benché minimo accenno di mancanza di stabilità.
Insomma, anche nella versione a batteria, Master si rivela un perfetto esempio di lavoratore per la città. E con 460 chilometri di autonomia, col Dna del vero maratoneta.

La batteria è quella giusta

Dentro un comfort ancora migliorato, fuori linee decise e marcate che mettono in evidenza la raffinatezza aerodinamica, tutta racchiusa in quel Cx migliorato di 30 punti rispetto alla precedente generazione. E ancora, un’architettura collaudata in nome della robustezza e dell’affidabilità, con assale anteriore a ruote indipendenti e schema di sospensione McPherson combinata con l’assale posteriore rigido, dove lavora la sospensione monolama.

Okay tutto questo, ma è sotto l’abito, in quella che ci piace definire sala macchine, che il Master E-Tech fa la differenza. È lì, infatti, nella driveline, che Renault risolve uno dei problemi che, anche nel competitivo e affollato segmento dei veicoli commerciali, frenano le scelte della clientela professionale rallentando l’affermazione degli elettrici sul mercato: l’autonomia di marcia.
Optando infatti per un motore sincrono alimentato dalla batteria di trazione agli ioni di litio, con celle al nichel-manganese-cobalto (garantita otto anni), nella più muscolosa declinazione da 87 kWh (la soluzione alternativa è quella da 40 kWh), il costruttore francese può sostenere la vocazione di maratoneta puro del suo van di grandi dimensioni.

Renault dichiara infatti un’autonomia di 460 chilometri, che è tanta roba. Soprattutto, trattasi di una distanza che va abbondantemente oltre le necessità dell’operatività quotidiana nell’ambito del trasporto e distribuzione delle merci.
In tutti i casi, per Vado e Torno non c’era sistema migliore del nostro test in città per verificare la veridicità o l’eccessiva generosità di questo dato. Ebbene, completati gli 88 chilometri e spiccioli della nostra prova, l’indicatore sul dashbord indicava un’autonomia residua di 316 chilometri, col 78 per cento di energia ancora disponibile. Inutile ogni altro commento.

Il risultato della prova consumi

Abbiamo messo alla prova il furgone nel nostro rinnovato percorso urbano. Il Renault Trucks Master E-Tech ha completato i canonici 88,5 km con un consumo di 21,3 kWh. Inoltre, lo sottolineiamo, al rabbocco finale in colonnina (con potenza di ricarica erogata a 20 kW) sono stati aggiunti 21,7 kWh in un tempo di 1h05’05”.

Il giudizio finale di Vado e Torno: pro e contro

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