MOTUS-E, l’associazione che riunisce e rappresenta il mondo interessato allo sviluppo della mobilità sostenibile in Italia, ha lanciato interessanti proposte per utilizzare in maniera ottimale le risorse stanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNNR), il nome ufficiale di quello che da svariati mesi viene chiamato Recovery Plan. Sul sito ufficiale dell’associazione è stato infatti pubblicato il documento “La grande occasione per la mobilità a zero emissioni”, che presenta tutte le ipotesi più aderenti agli obiettivi europei.

Recovery Plan, un’occasione storica per il rilancio dell’Italia

Al centro dell’agenda politica di queste ultime travagliate settimane e molto probabilmente dei prossimi anni, il Recovery Fund – quello che in UE è chiamato “Next Generation EU” – rappresenta il trampolino di (ri)lancio del nostro Sistema Paese, tra i più colpiti dalla crisi pandemica.

Il Recovery Plan, le cui bozze sono cambiate più volte nelle ultime settimane per venire incontro alle diverse esigenze della maggioranza (poi mutata a causa della crisi di governo sorta con la rottura del partito Italia Viva), indica tutti i campi in cui intervenire con gli originali 2o9 miliardi di fondi – un misto di contributi a fondo perduto e di prestiti -, poi lievitati a 222 con il reindirizzamento di alcune risorse da parte del MEF.

Mobilità sostenibile in Italia: le proposte di MOTUS-E

Lo studio di MOTUS-E riporta una sintesi della visione dell’associazione rispetto alla transizione verso la mobilità sostenibile in Italia. Inoltre, individua una serie di misure tese al sostegno del mercato e al tempo stesso alla creazione di infrastrutture. Scopo finale, infatti, è quello di liberare finalmente le città italiane dalle attuali soffocanti congestioni di traffico. Oltre, naturalmente, a rendere finalmente anche l’Italia un paese competitivo nella mobilità sostenibile.

Nel documento, MOTUS-E individua “le necessarie riforme e i target che a livello nazionale per sviluppare progetti e accompagnare gli investimenti”. Tra queste, le cosiddette “Riforme senza investimenti”, che chiamano in causa il decisore politico e l’amministrazione pubblica. O anche l’elenco degli investimenti secondo distinte priorità (eco bonus e Transizione all’elettrico per il TPL), per giungere alla realizzazione delle infrastrutture, nel settore pubblico e privato, necessarie al passaggio alla mobilità elettrica. Il documento si chiude, infine, con le analisi e le proposte di “indirizzamento” delle risorse economiche.

Le cifre dell’associazione

L’associazione complessivamente quantifica le risorse del PNRR in 18,71 miliardi di euro. Questi sono così idealmente suddivisi: Domanda: 10,93 mld€ per proroga eco bonus, fondi per mezzi pubblici a zero emissioni, incentivi per veicoli elettrici, Iva al 10% per il car sharing elettrico; Infrastrutture: 3,27 mld€ destinati a rafforzamento Fondi per la rete di ricarica ad accesso pubblico, Incentivi per l’acquisto e installazione di infrastrutture di ricarica; Offerta: 4,51 mdl€ per raddoppio del fondo per la fabbricazione di autobus elettrici, Nuovo Piano di transizione, Formazione.

MOTUS-E e i suoi associati avanzano dunque proposte concrete per il supporto e lo sviluppo di una mobilità di merci e persone sempre più sostenibile in Italia, secondo gli obiettivi posti dal Next Generation EU, il piano di “rinascita” europea post-Covid.

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