Paolo D'Ettore, Nissan LCV Director Europe

In un salone come la Iaa di Hannover che si è chiusa il 27 ottobre e ha visto la trazione elettrica protagonista, Nissan rivendica invece il suo ruolo di pioniere. «Nissan non parla di veicoli elettrici ma li vende. Già da tre anni. Siamo leader con Leaf e eNV 200. Su quest’ultimo abbiamo appena lanciato la batteria 40 kilowatt e, in Europa negli ultimi 6 mesi, abbiamo ricevuto più di 6 mila ordini, triplicando il nostro portafoglio. Quindi, un trend di crescita esponenziale», afferma Paolo D’Ettore, Nissan LCV Director Europe, «Trend che non si arresterà per almeno due motivi. Il primo perché è il prodotto ideale per missioni come l’e-commerce e per tutto ciò che è la ‘smile delivery’ (la consegna in città) di cui si sente tanto parlare. Il secondo motivo è di carattere normativo. Le citta europee, e ora anche italiane, stanno limitando se non addirittura proibendo l’accesso ai veicoli con carburanti fossili. E l’eNV 200 non ha problemi».

C’è stata la stessa crescita anche in Italia?

«Ho parlato di crescita europea, ma c’è anche in Italia. Siamo leader di vendita nei commerciali zero emission con il 29 per cento di share e abbiamo venduto più di mille veicoli nei primi 8 mesi del 2018. Del resto, con l’eNV 200 con batteria da 40 kw abbiamo un’autonomia di 200 chilometri in ciclo combinato e di 300 nell’uso cittadino a norme Wltp (Worldwide Harmonized Light Vehicles Test, le norme di omologazione Ue che sono entrate in vigore a settembre). Autonomia interessante per tutto ciò che è ‘intracity delivery’, ma anche per gli shuttle degli aeroporti».

Pensate di elettrificare altri modelli della gamma?

«Sì ci stiamo lavorando. Non ho date certe. Però, abbiamo l’alleanza con Renault, che sta sviluppando altri modelli oltre il Kangoo. E noi avremo accesso alle stesse tecnologie, come del resto Renault ha accesso alle nostre, vedi per esempio il pick-up».

Andate verso l’elettrificazione dell’intera gamma?

«Anche se quella è la direzione, gli studi di mercato, non solo nostri ma anche di Bloomberg e McKinsey, pur con le previsioni più rosee per l’eletttrico danno una parte di mercato tradizionale che continuerà a esistere».

Avete una quota di elettrico di riferimento per il futuro?

«Ci sono previsioni diverse. I costruttori sono di fronte non a un cambiamento, ma a una rivoluzione. Negli anni a venire anche l’utilizzo dei veicoli cambierà in modo radicale. Dare una quota percentuale di elettrico però è impossibile. Quello che è certo è che le soluzioni ‘fuel’ cambieranno. L’elettrico crescerà, ma si stanno studiando anche altri sistemi: ibrido, bi-power, bio o fuel-cell».

Nissan eNV 200

Avete qualcosa che bolle in pentola a breve, per esempio l’ibrido?

«Per l’Europa l’ibrido non è una priorità. A medio termine puntiamo sull’elettrico e sul miglioramento dei motori tradizionali. Ma vorrei dire che per Nissan la mobilità elettrica va aldilà del prodotto. Quello che chiamiamo l’ecosistema elettrico di Nissan è fatto da Leaf e eNV 200, ma anche di pannelli solari per catturare l’energia e di xStorage Unit (batterie) per stoccarla  e poi usarla o rivenderla alla rete (in Italia quando la normativa lo consentirà). Quindi, un’integrazione tra veicolo e rete unica. Abbiamo già esempi con grandi flotte in Europa. E il bilancio tra produzione, consumo e vendita è positivo. Non solo non si emette, ma si può avere una fonte di guadagno».

C’è già un mercato dell’usato elettrico?

«È un punto chiave. Quando lanciammo l’elettrico ci siamo posti la domanda sul valore dell’usato. Oggi, l’esperienza ci insegna che le batterie, anche dopo anni di utilizzo, mantengono l’efficienza al 90 per cento della loro capacità. E oggi la quotazione di un eNV 200 è competitiva. Anzi, la domanda supera l’offerta».

Quanto garantite la batteria?

«Otto anni. Ma dirò di più, si sta aprendo un mondo per le batterie usate. Ad Amsterdam con le batterie ex Leaf abbiamo fatto un pack che dà energia all’Arena Stadium di calcio in caso di black out. Ma ci sono anche impieghi nel campo medico».

E oltre le 3,5 tonnellate?

«Come annunciato, il Cabstar NT 400 uscirà di produzione nel luglio 2019. Questo perché in Europa la domanda in questo segmento non cresce. Puntiamo però sull’NV 400 cabinato che potrà coprire gran parte delle missioni oggi appannaggio dell’NT 400. E le risposte dei clienti, già oggi, sono positive. mentre sopra le 7 ton Nissan non avrà una gamma europea».

E parliamo del Navara.

«Sta andando molto bene in Italia e in Europa. Abbiamo raddoppiato i volumi di vendita. L’utilizzo va sempre più verso l’auto, grazie anche alle sospensioni multi-link posteriori che offrono il comfort di un crossover e la capacità di carico di un pick-up. Qui alla Iaa abbiamo portato il Dark Sky Concept fatto in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (Esa). Nel trailer c’è un telescopio e il veicolo deve poter accedere alle dark-side, luoghi molto bui e, in genere, impervi. Ha luci rosse per non infastidire la visione del cielo e molta Hi-tech, a bordo, come l’allineamento automatico al trailer che è controllato dal radar come il pick-up. Non è in vendita, ma la tecnologia potrà essere trasferita sulla produzione di serie».

Nissan Navara Dark Sky Concept

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