Mercedes eVito Long. Autonomia, tempi e infrastruttura di ricarica, prezzo. La chiave del successo dell’elettrico, al netto di ogni discorso sul tema della sostenibilità divenuto ormai imprescindibile per qualsiasi veicolo, sta in questi elementi. E nel come sapranno e verranno sviluppati, dai costruttori per quel che attiene di loro competenza, ma anche dalla politica, in particolare per tutto ciò che riguarda la volontà di realizzare una capillare rete infrastrutturale per la ricarica, che per la verità, nel nostro Paese, è ancora fortemente carente.

 I grafici tecnici e di rendimento, insieme a molte altre chicche, sono disponibili anche sul numero sfogliabile di febbraio 2022 (a p.50).

Dal lato costruttori, lo sviluppo del full electric procede a ritmo spedito. Tra i leggeri le novità, se non proprio all’ordine del giorno, si susseguono a buon ritmo. Crescono efficienza e rendimento e insomma sì, va rafforzandosi la convinzione che l’elettrico in città diverrà a breve prevalente. Ormai evidente come, almeno in termini di volumetria di carico, posizionando le batterie sotto il pianale nulla cambia rispetto al modello con motore endotermico. E ottima anche la portata. L’attenzione si concentra dunque sull’autonomia di marcia.

E proprio sull’autonomia il Mercedes eVito Long gioca il jolly. Perché è vero che la versione Long di questo servizio, equipaggiata con motore asincrono da 116 cavalli (95 cv costanti) e 30 chilogrammetri di coppia, ha il suo cuore nel pacco batterie (3 moduli, 300 celle) da 35 kilowattora (quella installata è di 41 kWh), che assicura una percorrenza di 150 chilometri prima della sosta per il pieno. Ma è già realtà il model year 2022 del medio full electric della Stella che, dotato invece della batteria con potenza di ricarica di 60 kW, allunga l’autonomia spingendola tra i 242 e i 314 chilometri, dunque raddoppiando di fatto quella consentita dall’attuale modello lanciato nel 2018. Upgrade notevole, che spalanca le porte a una maggiore fruibilità del veicolo.

Mercedes eVito Long: l’eleganza, tratto sempre distintivo

La sensazione è che in questo modo Mercedes abbia fatto bingo. Alzando l’asticella dell’efficienza di un modello già nella configurazione della nostra prova con tutte le carte in regola per assolvere senza problemi alla mission di consegna e distribuzione quotidiana in città. Dove l’eVito, e qui veniamo al nostro test, si muove silenziosamente, con disinvoltura e quell’eleganza che ne costituisce un tratto sempre distintivo (d’altronde è un Mercedes), malgrado la sensazione sia quella di uno spunto un tantino frenato e non vivace come ci saremmo aspettati da un elettrico di questa categoria.

Niente di che, intendiamoci, ma una maggiore brillantezza non avrebbe guastato a un veicolo la cui carta d’identità dichiara un peso totale di 3,2 ton, un passo di 3.200 mm e una lunghezza di poco sopra i 5 metri. Il medio che punta sull’efficienza Ma detto questo è del tutto evidente come Mercedes abbia puntato sull’efficienza (e ancor più col nuovo modello vitaminizzato a 60 kWh). Scelta corretta, considerati gli altri plus del leggero della Stella a trazione anteriore. Ovvero le spalle robuste che si traducono in un vano di carico ben dimensionato (lunghezza di 2,3 metri per 6 m3 di volume) che nella versione Long (2.209 chili di tara per 3,2 ton di peso) corrispondono a una portata di 991chili, più che ottima. A proposito: a facilitare le operazioni di carico e scarico (soglia a 60 centimetri) contribuisce anche la porta scorrevole sul lato destro da 82 per 125 centimetri.

Col recupero ottimizzi l’energia

Saliamo a bordo del Mercedes eVito Long. Ad accoglierci, la seduta del passeggero riscaldata (di serie). Funzione utilissima soprattutto di questi tempi: la si attiva agendo sul tasto a tre posizioni situato sull’interno porta. Plancia sostanzialmente lineare ma soprattutto essenziale, dominata dall’ampia consolle centrale che integra i duffusori centrali dell’aria, l’autoradio e i comandi per la ventilazione, oltre al tasto per la scelta del programma di marcia (Comfort, Economy oppure Economy Plus).

E qui troviamo l’altro plus del Mercedes eVito, la strategia di funzionamento intelligente che consente di gestire al meglio la riserva di energia ottimizzando l’efficienza e di fatto aumentando l’autonomia (150 chilometri quella dichiarata da Mercedes, corrispondente a quella effettiva risultante dal nostro test). Ciò è possibile semplicemente scegliendo con attenzione tra i già citati programmi di marcia, ma anche aumentando il livello del recupero di energia (pulsante sulla leva dietro il volante, alla destra della colonna sterzo).

Il giudizio di VeT

Sarà per il fatto di aver svolto la prova con temperatura esterna oscillante tra i 2 e i 4 gradi, ma la funzione (di serie) di riscaldamento della seduta è stata quantomai apprezzata, e per dirla tutta anche provvidenziale. Oltretutto è facile da attivare: il tasto si trova infatti sull’interno porta, accanto al comando di sblocco e alla leva di apertura della porta stessa. Un clic e scegli tra tre diverse gradazioni. Comodo e utile. Di fronte al volante, tra i due strumenti circolari, c’è il display rettangolare che tra le altre info (percentuale di batteria e autonomia restante, ora, temperatura esterna e chilometraggio totale e parziale), in basso a destra offre quella dei programmi di marcia (Comfort, Economy, Economy plus) e i differenti livelli di recupero. Informazioni che, per chi dieci decimi di vista non li ha più, non sono di facile lettura. Fermo restando l’utilità della funzione, si poteva fare meglio.

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