Fiamme e fumo nero in centro a Milano, la mattina dell’11 maggio. Un furgone che trasportava bombole d’ossigeno ha preso fuoco ed è esploso intorno alle 12 in zona Porta Romana. Secondo fonti di stampa, l’incendio sarebbe iniziato nel vano motore per poi propagarsi all’interno del veicolo. Le bombole d’ossigeno hanno poi provocato diverse esplosioni, che hanno coinvolto anche alcune auto parcheggiate nella tra via Pier Lombardo e via Vasari, diversi scooter e le abitazioni circostanti.

Il furgone in fiamme a Milano: tanta paura intorno alle 12

Tanta paura, naturalmente, ma per fortuna il bilancio non va oltre alcuni feriti. Il primo dei quali è l’autista 53enne del veicolo, che si è accorto del principio d’incendio, è sceso dal mezzo, ha provato a spegnere le fiamme finché non si è dovuto arrendere all’evidenza e fuggire per evitare guai peggiori. Se l’è cavata con ustioni alle gambe e alle mani. Le bombole pare fossero destinate a una vicina Rsa. Sono stati evacuati sia l’istituto auxologico che si trova poco lontano, sia un istituto comprensivo dall’altra parte della strada che ospita ogni giorno circa 300 bambini.

Sul luogo dell’incidente anche il sindaco di Milano, Beppe Sala. Proprio Milano è stata in questi giorni al centro del dibattito per quanto riguarda i truck, con la decisione assunta dal Consiglio Comunale di vietare l’ingresso in città ai veicoli sprovvisti di sensori per l’angolo cieco nelle ore diurne. Una decisione contestata, tra gli altri, da ANITA.

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