Una prima impressione all’apparenza banale, ma che probabilmente non lo è. Quella scelta per la prova del Nissan Interstar elettrico è una giornata calda. Di più, bollente. Il sole picchia forte, rendendo l’aria quasi irrespirabile. Eppure, di questo ne hai contezza soltanto quando, concluso il test, è il momento di lasciare l’abitacolo del ‘nostro’ van.

È in quel preciso momento che ti rendi conto, apprezzandolo, il benessere che il van jap cento per cento elettrico, ha invece assicurato a bordo all’autista e al suo secondo durante l’intera giornata.

Tradotto, significa un comfort sicuramente di livello superiore, rispetto al termico, come tutti i veicoli a batteria sanno garantire, ma che con l’Interstar Ev hai netta la sensazione che compia un altro balzo verso l’alto, aggiungendo quel pezzettino di ulteriore benessere capace di fare la differenza.

nissan interstar

Nissan Interstar-E: in tutto e per tutto un gran lavoratore

Insomma, in questo senso l’Interstar assomiglia a una comoda berlina travestita però da van. Eh sì, benché accolti dall’ambiente modernamente ergonomico, non bisogna dimenticare il principale compito che il van è chiamato a svolgere: carico e scarico delle merci, trasporto e distribuzione.

Mission che Interstar interpreta mostrando un Dna e uno spirito da autentico infaticabile lavoratore. Spalle robuste (lo testimonia la portata di gran lunga superiore alla tonnellata) e soprattutto il vano di carico non soltanto ben organizzato, illuminato, che dispone dei pratici anelli di ancoraggio del carico, ma anche e soprattutto facilmente accessibile, sia dal doppio battente posteriore (con gradino di salita ben dimensionato) sia attraverso l’ampia porta laterale destra scorrevole, disegnata per accogliere agevolmente le merci pallettizzate.

nissan-2

Tecnologia: disegnato dal vento

Saranno solo sensazioni, ma la configurazione della gamma del nuovo Nissan Interstar Ev, ovvero del van cento per cento elettrico del costruttore jap, sembra pensata per suggerire e indirizzare la scelta del cliente verso la versione più muscolosa tra le due, quella con motore che trae energia dalla batteria da 87 kWh che vale 460 chilometri di autonomia. Che, non a caso, è protagonista della prova.

Considerando infatti le dimensioni, la struttura e la tara del veicolo, l’altra soluzione disponibile, cioè l’entry level con batteria da 40 kWh e 200 chilometri circa di autonomia dichiarata, si presenta con un appeal abbastanza limitato.

L’Interstar Ev da 87 kWh, nella versione a trazione anteriore mette invece in mostra una buona dose di personalità e carattere. Doti che si combinano con l’ottimo e ricco equipaggiamento di base che col livello di allestimento Tekna della nostra prova aggiunge contenuti di estrema utilità, quali ad esempio la telecamera posteriore e il sistema wireless di ricarica dello smartphone.

Su strada, sia nel traffico cittadino che impone frequenti stop-and-go, così come sui tratti più scorrevoli e veloci, grazie ai 105 kW di potenza (con 300 Nm di coppia), l’Interstar si mostra agile e piacevolmente disinvolto.

nissan 4

One-pedal col recupero di energia in frenata

Particolarmente efficace, poi, è l’azione svolta dal recupero dell’energia in frenata. Addirittura, nel suo livello di recupero massimo trasforma la guida in una sorta di one-pedal vehicle, nel senso che l’effetto frenante esercitato è talmente vigoroso, per non dire eccessivo, per cui il pedale di sinistra non lo tocchi praticamente mai (o quasi). Il consiglio è, allora, di optare per un livello di recupero meno strong.

Dettaglio non trascurabile: l’Interstar Ev viene proposto con una garanzia per la batteria di 8 anni o 160 mila chilometri. Per la massima tranquillità del cliente.

Pro e contro secondo Vado e Torno

Vogliamo soffermarci su due dettagli che solitamente passano inosservati, quasi fossero la regola o comunque scontati. Primo, il gradino posteriore di accesso al vano di carico. Corre per tutta la larghezza ed è di dimensioni tali da consentire una salita comoda e sicura. Secondo, il bracciolo della seduta autista. Potrebbe apparire ininfluente ma, per chi sta al volante per l’intera giornata, aiuta ad alleviare la stanchezza e aumentare il comfort.

Dietro il volante (multifunzione, naturalmente), è tutto un affollarsi di leve da spostare in su e in giù oppure da ruotare avanti/indietro. Quella di selezione della modalità di marcia che compone il tris sistemato sulla destra del volante, è però in una posizione che ne complica la manovrabilità. Con la mano si sbatte involontariamente sul comando del tergicristallo, attivandolo.

nissan-5

In primo piano

Articoli correlati

MAN eTruck Drive. L’elettrico come ti serve

Abbiamo provato a Monaco i full electric MAN eTgx ed eTgs. Robusti e affidabili come da tradizione, hanno driveline che in funzione del numero delle batterie e della capacità installata assicurano fino a 500 chilometri di autonomia.