La somma di 20 milioni di euro erogata dal Mit, in aggiunta ai 240 milioni del “Fondo autotrasporto” già stanziati a inizio anno, per la riduzione compensata dei pedaggi autostradali e la semplificazione burocratica per i possessori di cisternette, “risultano essere provvedimenti svilenti rispetto alle esigenze delle imprese”. FIAP, la Federazione Italiana Autotrasportatori Professionali, non ha esitato a rimarcare l’insoddisfazione nei riguardi delle misure per il settore dei trasporti contenute nel Decreto Rilancio.

FIAP

La proposta FIAP  è rimasta inascoltata

“Noi non abbiamo chiesto regali con pedaggi gratis – sostiene il Presidente FIAP Massimo Bagnoli, interpellato da Vado e Torno -. Avevamo chiesto la rateizzazione nel momento in cui le aziende fossero tornate a marginare qualcosa perché ancora oggi i volumi non crescono”. La sospensione dei pedaggi autostradali era stata caldeggiata dal presidente FIAP in una lettera inviata ad aprile ad AISCAT (Associazione Italiana Società Concessionarie Autostradali e Trafori). Il successivo rientro rateizzato dei pagamenti dei pedaggi non effettuati durante la sospensione sarebbe poi potuto riprendere da gennaio 2021, anche perché “ancora i volumi non crescono, vuoi la paura, vuoi due mesi di fermo: non è possibile ripartire di lunedì come se nulla fosse successo, insomma è un processo che vediamo essere un po’ lungo, nessuno è nelle condizioni di dire come andrà a finire”.

Quindi una proposta che è rimasta sostanzialmente inascoltata. Infatti, come ha ribadito la nota FIAP del 21 maggio, la somma aggiuntiva stanziata nel Decreto Rilancio “potrà generare un recupero di qualche decina di euro per veicolo, una volta liquidate le competenze a consorzi e cooperative di servizi”. Un cuscinetto economico veramente esiguo da cui, tra l’altro, sono esclusi l’autotrasporto urbano e gli operatori della logistica dell’ultimo miglio, tra i più colpiti dalla crisi a causa della chiusura della quasi totalità delle attività commerciali dove, di solito, consegnavano.

FIAP

Sconti autostradali, un circolo vizioso

“Lo sconto ai maggiori clienti doveva essere effettuato dai concessionari autostradali – prosegue Bagnoli – e non dallo Stato che paga gli sconti delle Autostrade”. Quello che si è venuto a creare è un circolo vizioso.

E, ancora. “Piuttosto gli aiuti dovevano essere inseriti nell’incentivazione del cambio degli autocarri”. Il Presidente Bagnoli si riferisce, in questo caso, all’enorme quantità di veicoli Euro 3 o inferiori che ancora circolano sulle nostre strade e che andrebbero sostituiti per diminuire le emissioni inquinanti e aumentare la sicurezza. “I bisognosi vanno messi nelle condizioni di poterli rottamare e sostituirli. Il cittadino ringrazierà per la sua salute”. Una scelta che “rappresenterebbe un grande servizio per la comunità”.

Brennero

Cambiamenti necessari: senza, sarà un disastro

“Noi abbiamo bisogno di competere con le altre nazioni e non lo possiamo fare con un Governo che fa il passo del gambero. Perché il mercato non è più domestico, è internazionale”. In un momento così complicato, con la lenta ripartenza post-coronavirus che è appena iniziata, il rischio è di soccombere commercialmente con paesi come la Germania, la Francia o la Spagna.

Quello che di straordinario è successo, prosegue Bagnoli, “necessariamente deve portare a cambiamenti, altrimenti sarà un disastro: non abbiamo fatto due mesi di ferie”. L’autotrasporto, come abbiamo ribadito più volte su queste pagine, ha continuato infatti a fornire un servizio fondamentale alla nazione nonostante le perdite economiche dovute, per esempio, ai mancati bilanciamenti con le tratte di ritorno.

Il Mit, dal canto suo, constatato il fermento che sta ribollendo in seno al settore, ha convocato per il 27 maggio un tavolo d’urgenza con le maggiori associazioni di categoria per discutere dei provvedimenti da adottare per l’autotrasporto in Italia, “un Paese che arranca, un Paese che fa fatica, un Paese che alla fine dell’estate probabilmente vedrà altri morti, non da coronavirus, ma da sistema che non funziona. Io spero di sbagliarmi ovviamente”, conclude infine Bagnoli.

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