ANITA ha colto l’occasione del recente incontro Italia-Austria tra i rispettivi ministri dei trasporti (Enrico Giovannini e Leonore Gewesslere) per porre nuovamente sul tavolo l’annosa questione delle limitazioni unilaterali imposte dalla regione austriaca del Tirolo all’intercambio commerciale tra l’Italia e il Nord Europa attraverso il Brennero, snodo fondamentale dell’asse SCAN-MED della rete europea di collegamenti TEN-T. L’associazione di categoria, in particolare, ha puntato i riflettori sulla debolezza delle motivazioni che starebbero alla base delle scelte austriache.

ANITA è convinta – e i dati delle misurazioni in Tirolo lungo la Valle dell’Inn lo dimostrano – che il problema ambientale dell’inquinamento dell’aria è stato da tempo superato, grazie al massiccio rinnovo delle flotte industriali delle imprese di autotrasporto che sono oramai in grandissima parte di ultima generazione con motori Euro VI o a trazione alternativa GNL (Gas Liquido Naturale) che oltre a ridurre del 50% il rumore, abbatte le emissioni inquinanti di NOx del 65%, le emissioni CO2 del 15% e le polveri sottili PM10 del 95%. Le limitazioni ai mezzi pesanti introdotte dal Tirolo, basate sul principio della tutela della salute, non sono quindi più giustificabili.

Brennero, una situazione insostenibile per l’economia europea

“E’ necessario voltare pagina una volta per tutte e costruire una nuova politica per il transito delle merci al Brennero che non sia più decisa unilateralmente dal Tirolo, ma insieme a tutti gli Stati membri interessati dal corridoio Scan Med, asse sul quale transitano merci per un valore di interscambio tra l’Italia e i Pesi confinanti con il corridoio della rete Ten-T di 214 miliardi di Euro all’anno” – è il commento del Presidente ANITA, Thomas Baumgartner .

“L’Italia non può accettare che questo fondamentale asse di collegamento con il Nord Europa venga limitato nella sua funzionalità” – prosegue Baumgartner – “così come non è può tollerabile la politica delle restrizioni unilaterali al Brennero da cui sono esentati – per motivi di opportunità locale – i traffici da e verso il Tirolo. Questa è una vera e propria distorsione della concorrenza a favore delle attività economiche tirolesi, che deve finire”.

Una lumaca chiamata BBT. Servono scelte forti da parte della compagine politica

Non si può più tergiversare e aspettare il completamento della galleria ferroviaria di base del Brennero BBT, che non entrerà in funzione prima del 2034. L’infrastruttura ferroviaria attraverso il Brennero ha oramai più di 150 anni, è satura e al collasso, con pochissime possibilità di ulteriori incrementi per il traffico merci. Occorre quindi urgentemente liberare l’asse stradale dagli attuali vincoli imposti dal Tirolo, come il divieto notturno, il pedaggio autostradale notturno pari al doppio di quello diurno, il divieto settoriale, i sistemi di dosaggio e divieti di transito la mattina delle giornate di sabato.

Occorre che i mezzi possano transitare attraverso il Tirolo anche di notte per diluire il traffico durante il giorno. “Chiediamo che il nostro Governo si attivi urgentemente per evitare danni maggiori e imponga il rispetto delle regole europee sulla libera circolazione delle merci e sulla equa concorrenza tra Stati membri” conclude Thomas Baumgartner, Presidente di ANITA ribadendo quanto l’economia italiana e il suo export necessitino infatti di vie di comunicazioni libere.

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