Il 2 ottobre scatterà a Milano l’obbligo di installare i sensori di angolo cieco, ma nemmeno i mezzi del Comune assolveranno alla nuova normativa.

“Dall’incontro con l’assessore alla mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi, non è emersa nessuna novità sulla delibera che impone ai mezzi pesanti di istallare sensori per la segnalazione dell’angolo cieco”. È quanto spiega Pietro Castelli, Presidente di Assotir Lombardia, dopo aver partecipato all’incontro in videoconferenza con l’assessore Censi. L’Associazione confidava di ottenere delucidazioni in merito all’imminente entrata in vigore della delibera comunale n. 971 in base alla quale dal 2 ottobre prossimo i mezzi pesanti privi di sensori di angolo cieco non potranno entrare all’interno dell’Area B della città.

“Non sono emerse novità, né avrebbero potuto esserci, dal punto di vista pratico”, spiega Castelli. “In ogni caso per noi è stata l’occasione per ribadire le perplessità, sia di ordine tecnico che pratico, già espresse a luglio su una misura che, più che coraggiosa, appare essere il risultato delle pressioni mediatiche, dettata dall’esigenza di fare qualcosa, comunque, per placare le folle. Con il rischio, oltretutto – dato il carattere ‘posticcio’ dell’installazione degli apparati – di creare qualche ulteriore preoccupazione sull’affidabilità complessiva del risultato. Se l’obiettivo è la sicurezza”.

“È bene ricordare in ogni caso”, prosegue Castelli, “che dal 2 ottobre non ci sarà alcun veicolo con i sensori istallati. Non ne saranno dotati nemmeno i mezzi del Comune. Avremo solo un numero cospicuo di camion e bus con affissi degli adesivi di segnalazione degli angoli ciechi e, forse un contratto o un ordine per l’istallazione dei sensori entro dicembre 2024. Vedremo se, come è nelle speranze di tutti, questo gioverà a migliorare la sicurezza sulle strade milanesi”.

“Nel frattempo, esaminando la delibera comunale in questione e le relative linee-guida”, aggiunge Claudio Donati, Segretario Generale di Assotir, “sono emerse alcune perplessità circa la conformità delle disposizioni comunali al Codice della Strada. Abbiamo incaricato i nostri legali di effettuare gli approfondimenti giuridici del caso, al termine dei quali valuteremo se esistono i presupposti per eventuali iniziative a difesa degli operatori del trasporto merci, i quali, oltre al linciaggio mediatico, devono affrontare impegni economici non irrisori, in un contesto tutt’altro che florido. Non mettiamo in discussione che l’obiettivo principale sia la sicurezza, ma anche queste misure devono rispettare il quadro normativo in cui si inseriscono”.

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