Come ridurre le emissioni di anidride carbonica per rispettare i nuovi limiti imposti dall’UE? Per le Case costruttrici di camion una possibile soluzione è rappresentata dall’introduzione su ampia scala di veicoli a maggiore capacità di carico. Si tratta di una proposta ufficiale, confezionata direttamente da ACEA e avanzata ai responsabili politici in occasione di un evento tenutosi martedì 7 maggio a Bruxelles .

ACEA spinge per l'introduzione su ampia scala di veicoli a maggiore capacità di carico

ACEA chiede un quadro legislativo che supporti in modo congruo e funzionale un sistema di trasporto ad alta capacità a livello europeo, per consentire a veicoli progettati specificamente per gestire un maggiore carico di viaggiare in tutta sicurezza su specifiche rotte offerte dalla rete stradale dell’UE. I test realizzati dimostrano infatti che i veicoli ad alta capacità sono più efficienti e produttivi rispetto ai veicoli standard e di conseguenza garantiscono un consumo specifico di carburante minorePrecisamente, secondo uno studio presentato da ACEA, tre veicoli ad alta capacità possono sostituire sei camion standard, riducendo le emissioni di anidride carbonica fino al 27 per cento.

Si riduce il numero di mezzi in circolazione e le emissioni complessive

I primi limiti europei relativi alle emissioni di CO2 di veicoli pesanti recentemente fissati riguardano gli anni 2025 e 2030. “Le Case costruttrici di camion si sono impegnate e continuano a impegnarsi per abbattere le emissioni, ma la soluzione non può risiedere esclusivamente a livello di gruppo propulsore – ha spiegato Erik Jonnaert, Segretario Generale di ACEASi prevede che la domanda di trasporto merci aumenterà considerevolmente nei prossimi decenni ed i veicoli ad alta capacità rappresentano un mezzo ambientalmente ed economicamente conveniente per far fronte a questa crescente domanda mantenendo sotto controllo le emissioni.

“Per consentire ai veicoli ad alta capacità di essere impiegati su ampia scala, invitiamo i responsabili politici a redigere un programma condiviso che coinvolga tutta l’Europa – ha precisato Jonnaert – Tali soluzioni sotto forma di combinazioni di sistemi modulari europei (EMS) sono già consentite in alcuni Stati Federali della Germania, in Belgio, in Danimarca, in Finlandia, nei Paesi Bassi, in Portogallo, in Spagna e in Svezia. In questi Paesi le riduzioni di emissioni sono state confermate nella pratica“.

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