Dopo il primo appuntamento dedicato alla cruciale filiera del vaccino, andato in onda ancora nel pieno della crisi pandemica e poco prima della terza ondata lo scorso 18 febbraio, il 30 settembre ZEROGRADI è tornato in presenza nella splendida cornice di Villa Jucker a Legnano. L’evento dedicato agli attori della catena del freddo, ormai al suo settimo anno e diventato punto di riferimento per tutta il settore, ha affrontato la tematica della digitalizzazione applicata ai trasporti refrigerati attraverso gli interventi di Domenico Andreoli (Mercedes-Benz Trucks Italia), l’avv. Paolo Moroni (Labchain), Armando Romaniello (Certiquality) e Marco Tosi (Thermo King). Il tutto dal punto di vista delle blockchain, tecnologie sempre più fondamentali per garantire la tracciabilità e l’affidabilità di tutta la catena del freddo, dall’inizio alla fine dei processi logistici. Una tavola rotonda stimolante che ha sollevato non pochi dubbi sullo stato dell’arte della digitalizzazione nella filiera dei trasporti del freddo in Italia (dando, come il metodo scientifico insegna, poche certezze).

Zerogradi, il settore della logistica di fronte al PNRR e alle sfide per la digitalizzazione

Il dibattitto di Zerogradi è stato quindi avviato da Paolo Volta, Consulente di logistica e Coordinatore didattico evenT e da Daniele Testi, Presidente SOS Logistica. Quando parliamo di catena del freddo, sia in ambito alimentare che farmaceutico, il tema dello spreco sta diventando sempre più rilevante per produttori, trasportatori e clienti finali. Una tematica a cui si affiancano quelle della sofisticazione e del controllo della qualità, aspetti imprescindibili per qualunque trasporto a temperatura controllata che deve essere controllato in ogni stante per evitare pericolosi cambiamenti di stato. Dunque, una crescente attenzione nei riguardi del prodotto, aumentata esponenzialmente soprattutto durante e dopo la crisi pandemica, un momento in cui il trasporto di medicinali e di dispositivi sanitari è diventato fondamentale, così come la lotta alla contraffazione.

Un’altra tematica cruciale che è stata snocciolata durante Zerogradi è stata quella della tracciabilità, una sfida importante per il cui ottenimento si continuano a sviluppare nuove tecnologie e su cui si innestano gli sforzi degli stakeholders per cambiare la cultura di questa tipologia di trasporti, dove dati e informazioni hanno assunto un ruolo determinante per tutta la filiera, in particolar modo oggi, alla luce della epocale transizione energetica in atto, sia nel settore automotive che in quello energetico. Una transizione che si traduce nel concetto di sostenibilità, declinato da SOS Logistica su quattro assi principali: ambientale, economica, sociale e, concetto innovativo per questa tematica, una sostenibilità intesa come visione di sistema e innovazione aperta, alle competenze che potrebbero arrivare da settori “non canonici” rispetto a quello della logistica tradizionale.

Blockchain, le reazioni degli imprenditori italiani

Nel nostro paese le tecnologie legate alla blockchain e i mezzi in grado di sfruttarle ci sono, è innegabile, e le aziende produttrici le hanno lanciate sul mercato da anni. Anche le norme finalizzate alla regolamentazione di questo panorama frastagliato si stanno progressivamente strutturando, così come i finanziamenti per incentivare lo sviluppo e l’adozione di questi nuovi strumenti da un numero sempre maggiore di aziende. Tuttavia, al netto di una situazione potenzialmente positiva, mancano ancora due elementi.

Uno riguarda la cultura della sostenibilità, che in realtà non è solo un tema di ecologismo ma anche di competitività. Anche perché essere sostenibili si traduce, per esempio, in costi più bassi derivanti dai minori consumi nelle varie fasi di trasporto (grazie all’ottimizzazione dei processi) oppure in una maggiore differenziazione di prodotto, tale da rendere l’acquisto da parte dei clienti più appetibile perché foriero di un maggiore valore di base. Da qui il corollario che, forse, è meglio focalizzarsi sul miglioramento dei processi aziendali piuttosto che sulle performance, ovvero su ciò che il mercato richiede. L’altra mancanza all’interno del panorama attuale di settore è la definizione del ruolo del cliente finale, che è centrale nell’ottica dell’economia circolare: il prodotto deve durare nelle sue mani il maggior tempo possibile. Ed è esattamente quello che accade nella logistica, in particolar modo nella catena del freddo, dove il prodotto viene massimizzato nel suo ciclo di vita attraverso la qualità delle varie fasi di trasporto, garantite proprio dalla blockchain.

Sotto questo punto di vista il PNRR, relativamente alla missione per la digitalizzazione del Paese, potrà senza dubbio aiutare la cultura d’impresa nel miglioramento della gestione del flusso di informazioni e di dati, aspetti cruciali nella logistica del freddo. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, va ricordato, è stato varato ufficialmente dal Governo Draghi lo scorso aprile: sul totale di 222,1 mld € stanziati, metterà a disposizione quasi 49 mld € per interventi legati alla digitalizzazione. Un Piano epocale che si basa su tre assi strategici fondamentali: la transizione digitale, la transizione ecologica e l’inclusione sociale (un punto, quest’ultimo, a cui si affiancherà inevitabilmente anche il riequilibrio territoriale).

Il PNRR potrà dunque aiutare anche nell’integrazione dei vari elementi all’interno della supply chain ma, soprattutto, darà un contributo fondamentale al miglioramento dei rapporti di filiera. Ma tutto ciò avrà un risultato tangibili soltanto se si riuscirà a creare collaborazione e valore, che riesca però a ricadere anche sul consumatore finale che, altrimenti, non saprà apprezzare gli effettivi sforzi messi in campo per il miglioramento della qualità dei trasporti legati alla catena del freddo.

L’appuntamento a Villa Jucker ha rappresentato anche l’occasione per consegnare i prestigiosi ZEROGRADI AWARDS, i premi dedicati alle eccellenze del trasporto merci a temperatura controllata, suddivisi nelle categorie FOOD, in cui ha trionfato LC3 Trasporti, e PHARMA, dove è stato il Gruppo Maganetti a vincere.

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