La logistica in Italia è un problema. Uggè (FAI): “Serve una seria politica dei trasporti”
Se in Italia si parla di logistica solo per sottolinearne la carenza, il problema è serio e dovrebbe (finalmente) essere affrontato in modo sistemico. Lo spunto, in questo caso, è la pubblicazione del nuovo Logistics Performance Index, una sorta di barometro del settore in diversi paesi europei, che pone l'Italia in 19ma posizione, ben al di sotto del ruolo che dovrebbe spettare a un paese come il nostro.

Se in Italia si parla di logistica solo per sottolinearne la carenza, il problema è serio e dovrebbe (finalmente) essere affrontato in modo sistemico. Lo spunto, in questo caso, è la pubblicazione del nuovo Logistics Performance Index, una sorta di barometro del settore in diversi paesi europei, che pone l’Italia in 19ma posizione, ben al di sotto del ruolo che dovrebbe spettare a un paese come il nostro. Secondo Paolo Uggè, presidente di FAI-Conftrasporto, “è evidente la mancanza di una politica dei trasporti chiara e strategica”.
Le questioni aperte nella logistica italiana, secondo Paolo Uggè
“La rete stradale verso porti e interporti è congestionata, con ritardi superiori ai 30 minuti in gran parte del Paese. Alcuni porti principali come Gioia Tauro, Genova, Napoli e Trieste sono saturi, mentre altri restano praticamente inutilizzati, come Taranto e Cagliari“, ha continuato Uggè nel corso di un convegno dedicato proprio al tema. “«Il trasporto ferroviario delle merci in ambito nazionale è in crisi da anni», ha continuato Uggè, «mentre i servizi internazionali crescono. Questo dimostra che non basta ammodernare singoli segmenti della rete: serve una visione complessiva e strategica”.
Citata anche l’annosa questione dei valichi alpini, più volte definiti insopportabili colli di bottiglia per l’autotrasporto italiano. “Il Brennero subisce blocchi unilaterali da parte dell’Austria, e solo recentemente il Governo ha agito in sede europea. Il traforo del Monte Bianco sarà chiuso per tre mesi consecutivi per i prossimi 18 anni, con il rischio di paralisi per il traffico del Nord Ovest e i porti liguri. E sul Gottardo, in Svizzera, nuove restrizioni ferroviarie dopo l’incidente del 2023 rallentano l’accesso ai mercati europei”, ha aggiunto Uggè.
“Serve una strategia nazionale ed europea. Le infrastrutture da sole non bastano. Occorre sviluppare l’intermodalità, aumentare l’accessibilità e garantire la libera circolazione delle merci e delle persone. Senza una governance chiara, gli investimenti rischiano di essere inefficaci”.