Cartello camion, si è aperta l’udienza di Monaco di Baviera
Le azioni civili di risarcimento, come sottolineato in un nostro articolo uscito sul numero di luglio-agosto della rivista, sono state riaperte per la mancata adesione di Scania all'accordo tra Unione europea e costruttori di camion sul cartello dei listini tra il 1997 e il 2010.
Il 24 novembre 2025 si è aperta, al Tribunale Regionale di Monaco di Baviera, la più ampia udienza civile europea sui risarcimenti legati al cartello dei veicoli industriali. L’azione nasce dalla decisione della Commissione europea del 2016, che aveva sanzionato quasi tutti i grandi costruttori per un’intesa sui prezzi dei camion durata dal 1997 al 2011.
Le azioni civili di risarcimento, come sottolineato in un nostro articolo uscito sul numero di luglio-agosto della rivista, sono state riaperte per la mancata adesione di Scania all’accordo tra Unione europea e costruttori di camion sul cartello dei listini tra il 1997 e il 2010.
Questo, oltre ad attivare la sanzione di 880 milioni di euro di Bruxelles al marchio svedese, ha fatto saltare la prescrizione e, almeno in Germania, riaperto le porte alle azioni civili di risarcimento delle aziende danneggiate. E la scelta di Scania non tocca solo i contratti sottoscritti con il marchio svedese, ma anche quelli che hanno riguardato Man, Mercedes, Volvo Trucks/Renault Trucks, Daf e Iveco.
L’avvio delle udienze a Monaco rappresenta la fase più avanzata delle iniziative giudiziarie seguite alla decisione UE, che portò a multe complessive di 3,8 miliardi di euro.
Accanto agli operatori specializzati compaiono grandi gruppi come Deutsche Bahn, Dhl e varie aziende logistiche, che denunciano un sovrapprezzo sistematico applicato ai listini dei camion medi e pesanti.
Secondo le prime stime, dieci milioni di camion sarebbero stati venduti durante il periodo del cartello e alcuni tribunali europei hanno già riconosciuto un rincaro attorno al 5%. I costruttori intendono, invece, dimostrare un impatto minimo e presenteranno analisi proprie.